di Rosario De Sio
“Tango per Amore” giunge alla sua quinta edizione, un vero e proprio successo che ogni anno incrementa il numero dei partecipanti. Mente, ideatrice e organizzatrice della manifestazione di solidarietà è Imma Costabile di Sarno. «Questo evento è nato così, un po’ per caso, un po’ per il mio insaziabile desiderio di aiutare i bambini dell’associazione. Solamente in seguito si è trasformato in un evento vero e proprio che si rinnova ogni anno». Nella nascita e realizzazione del progetto della serata di aiuto ai meno fortunati, la passione per il tango. «Inizialmente lo facevo per hobby. – spiega Imma Costabile – Ho sempre avuto una passione molto forte per il tango, nel corso degli anni ho girato parecchie scuole e fatto svariati corsi per perfezionare sempre di più le tecniche. All’epoca non immaginavo che questa mia passione avrebbe potuto aiutarmi a compiere del bene, ad aiutare il prossimo. Ho sempre voluto fare del bene, desideravo aiutare gli altri, girando sui social mi sono imbattuta casualmente in questa pagina, “I bambini di Antonio Gallo”. Ne sono rimasta molto toccata non solo per le foto dei piccoli infanti che mi hanno rapito il cuore ma anche per l’esperienza di questa coppia che ha costruito l’associazione. Un papà e una mamma che avevano perso il figlio di soli diciotto anni. Un evento terribile che li aveva devastati eppure facendo un viaggio in Africa, entrando in contattato con la realtà del posto, hanno riscoperto gli occhi del figlio negli occhi di quelle centinai di bambini mal vestiti e mal nutriti che gli si paravano innanzi salutando e s o r r i d e n d o . Questa storia mi ha colpito molto così ho deciso di dare il mio contributo. All’inizio ci siamo conosciuti solo virtualmente, solamente dopo tre anni ho avuto il piacere di conoscere queste splendide persone, che hanno accettato volentieri di partecipare alla mia iniziativa per raccogliere fondi». Da questo momento in poi inizia la collaborazione con l’associazione e uno dei primi gesti di solidarietà fatti dalla ballerina è l’adozione di una bambina dell’Uganda. «Ho iniziato con un’adozione a distanza, la vita mi ha concesso di essere mamma in modo diverso e sono grata al buon Dio per questo. Angel, cos’ si chiama la bimba, è il mio angelo. Sono nove anni che mi prendo cura di lei. Grazie ai social ho l’opportunità di vederla crescere, lei manda sempre foto che poi io pubblico sulla mia pagina facebook. Adesso si è fatta alta quanto me, per me è una grande gioia vedere il sorriso negli occhi di questa piccola donna, sapere che cresce e grazie ai miei modesti contributi ha la possibilità di studiare e di avere quantomeno i beni di prima necessità». Imma è consapevole però che non tutti sono disposti a fare questo, complice il fatto che oggi è difficile riporre fiducia nelle associazioni: «Uno finisce sempre per chiedersi ma davvero il denaro finisce a questi bambini? Sarà vero o andranno ad altre persone? Io li capisco, fidarsi non è facile soprattutto mantenere un impegno come l’adozione a distanza, è normale essere diffidenti però io ho deciso di fidarmi di quest’associazione e posso dire che a oggi i risultati si vedono perché con 10 euro dati mangio una pizza in meno, ma posso aiutare quei bambini che ne hanno tanto bisogno. L’associazione fa tanto, la carità operosa e silenziosa fa miracoli. Grazie ai proventi raccolti hanno costruiscono piccoli ospedali e strutture scolastiche. Nel mio piccolo ho cercato di dare il mio contributo. Devo ringraziare Antonella Massimino, lei ha una scuola di tango di Cava de Tirreni, è grazie al suo sì se sono riuscita a organizzare la prima serata, devo ringraziarla tanto perché è stata un valido aiuto, un sostegno forte». Sorride Imma ripensando a quando tutto è iniziato quella sera di 5 anni fa, una serata nata senza tante aspettative. «Ricordo con gioia quella serata. Eravamo tutti felici, non ci aspettavamo tutta quella gente, siamo rimasti sorpresi perché la serata è andata oltre le nostre attese. Ci aspettavamo una manciata di persone invece c’erano circa 130 persone. È stata una serata fantastica, l’abbiamo fatta al Club universitario di Salerno, ricordo che sopra avevamo una bellissima stanza del 600, non ero mai stata li e per me è stata un esperienza nuova”.Dopo quella sera Imma non si è più fermata e ogni anno, grazie al sostegno dell’associazione e di molti amici e conoscenti che l’aiutano, propone un nuovo appuntamento di musica e di ballo all’insegna della solidarietà. “Dopo il primo successo avvenuto in maniera inaspettata, avrei avuto piacere a farlo più spesso ma alla fine ho deciso di concentrare tutti i miei sforzi in quell’unica giornata l’anno, per realizzare qualcosa di unico che riesca ad attirare quanta più gente possibile e a offrire loro una serata unica. È un momento di armonia, le persone si divertono e vengono volentieri a passare una bella serata e quei 15 euro che spendono, vanno poi in beneficenza». I ballerini vengono un po’ da tutto il territorio regionale ma anche da Potenza o dalla Puglia. Quest’anno si esibiranno dei ballerini provenienti da Trani nella vicina Puglia: «Sono veri e propri professionisti del tango a Trani gestiscono un’accademia prestigiosa e hanno deciso di esibirsi nuovamente al nostro evento in maniera del tutto gratuita». Ogni anno una location nuova fa da sfondo a questa iniziativa di beneficenza. «Ogni anno vado bussando un po’ porta per porta sperando di trovare qualche benefattore che è disposto a ospitare l’evento. È molto difficile, giro molto anche più di una struttura, però non dicono tutti si perché molti hanno già la loro serata di beneficenza. Io non pago nulla nonostante le porte in faccia riesco a trovare chi mi aiuta perché beneficenza vuol dire dare i soldi completamente ai bisognosi senza dover detrarre per le spese. Fortunatamente il buon Dio mi aiuta e trovo sempre qualche anima pia disposta ad aiutarmi e questo è molto importante per me perché mi fa capire che Dio mi aiuta e benedice quest’opera». L’evento quest’anno si terrà domani alle 20. presso il famigerato Yacht Club di Marina di Stabia a Castellamare. Ideatrice, curatrice dell’evento è Imma Costabile che riesce ad aggregare ogni anno centinaia di persone La passione per il Tango si trasforma in solidarietà LA FORZA DELLE DONNE Imma Costabile a sinistra con Antonella Massimino sera di 5 anni fa, una serata nata senza tante aspettative. «Ricordo con gioia quella serata. Eravamo tutti felici, non ci aspettavamo tutta quella gente, siamo rimasti sorpresi perché la serata è andata oltre le nostre attese. Ci aspettavamo una manciata di persone invece c’erano circa 130 persone. È stata una serata fantastica, l’abbiamo fatta al Club universitario di Salerno, ricordo che sopra avevamo una bellissima stanza del 600, non ero mai stata li e per me è stata un esperienza nuova”.Dopo quella sera Imma non si è più fermata e ogni anno, grazie al sostegno dell’associazione e di molti amici e conoscenti che l’aiutano, propone un nuovo appuntamento di musica e di ballo all’insegna della solidarietà. “Dopo il primo «Sono felice che l’evento si tenga presso questa struttura molto suggestiva siamo circondati dal mare una location perfetta. Le persone vogliono fare del bene di questo sono sicura, solo che a volte non hanno la fiducia o non hanno la giusta motivazione per compiere un’opera buona. L’aiuto è concreto si può dare aiutandoli a casa loro, non serve favorire l’immigrazione. Questi giovani devono crescere e acquisire le competenze culturali per poter sviluppare appieno se stessi e il proprio paese, solo in questo modo potranno veramente essere in grado di mostrare a pieno il loro potenziale. Noi possiamo dare un valido supporto a questa crescita giacché la generosità delle persone riesce a compiere piccoli miracoli. La nostra associazione con questa carità silenziosa ha realizzato nel suo piccolo molte cose, questo anche grazie a benefattori che contribuiscono in modo fisso. Abbiamo lanciato il progetto della mamma partoriente in cui ogni mamma, è seguita per tutto il percorso del parto e anche per un paio di mesi successivi. Grazie ai soldi della beneficenze hanno ampliato questa struttura che grazie al Signore è diventato un ospedale per le partorienti. Non facciamo nulla di grandissimo ma nel nostro piccolo cerchiamo di contribuire almiglioramento della loro esistenza».