La Francese dice no alla caratterizzazione dei rifiuti tunisini nell’ex Stir di Battipaglia - Le Cronache
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La Francese dice no alla caratterizzazione dei rifiuti tunisini nell’ex Stir di Battipaglia

La Francese dice no alla caratterizzazione dei rifiuti tunisini nell’ex Stir di Battipaglia

di Monica De Santis

“No alla caratterizzazione dei rifiuti tunisini nell’ex Stir di Battipaglia”. A dirlo è la prima cittadina Cecilia Francese che si oppone a quelle che sembrano essere le utime decisioni prese dal Prefetto e dagli organi interessanti alla sistemazione di quegli oltre 200 container che al momento si trovano al porto di Salerno. Il Comune di Battipaglia ha espresso in tutte le sedi fin dal primo momento, la propria ferma contrarietà all’arrivo dei rifiuti provenienti dalla Tunisia nella Piana del Sele. “Ora apprendiamo da notizie di stampa, che qualcuno avrebbe addirittura pensato, oltre allo stoccaggio a Persano, di procedere alla caratterizzazione di quei rifiuti nell’ex STIR di Battipaglia. – ha scritto in una nota la Francese – Voglio sperare che sia una notizia senza fondamento, un pensiero “dal sen fuggito”. Ma se c’è chi ha anche solo ipotizzato una soluzione del genere, credo sia bene chiarire che la stessa assumerebbe l’aspetto di una vera e propria provocazione a tutta l’area del Sele, che non potrebbe che vedere una opposizione forte e netta”. La prima cittadina di Battipaglia dunque, non è disposta a scendere a nessun tipo di compromesso, ne tanto meno ad accettare che tutti quei rifiuti possano arrivare nel suo comune anche se solo in via temporanea, che proprio in materia di smaltimento rifiuti ha già i suoi problemi da risolvere. “Voglio ricordare, a chi ha ipotizzato questa assurdità, che Battipaglia è dichiarata “area satura”, per cui qualsiasi provvedimento che coinvolga la nostra città vedrebbe: da un lato la puntuale immediata ordinanza della Sindaca di divieto di transito dei camion che portano quei rifiuti ordinanza che difenderemmo in ogni sede; dall’altro lato il ricorso al TAR, ed eventualmente al Consiglio di Stato, ed in tutte le altre sedi possibili ed immaginabili, non solo perché sarebbe in aperta violazione degli atti Provinciali e dell’EDA di riconoscimento della nostra città come area satura, ma anche perché l’ex STIR non è autorizzato alla lavorazione del rifiuto codificato come CER 191212. – ha poi concluso Cecilia Francese – Invitiamo, pertanto chi ha ipotizzato questa soluzione a ritirarla con immediatezza, e le autorità competenti a smentire prontamente la notizia giornalistica. Non credo che sfidare i territori, provocare gli amministratori locali, esacerbare gli animi, vada nella direzione di risolvere un problema che altri ha creato e di cui si sta imponendo, assurdamente, alla Piana del Sele di farsene carico”.