di Arturo Campanile
Presso l’Università degli Studi di Salerno alle ore 12 nel Teatro di Ateneo si è tenuto l’interessante seminario “La scena del crimine tra criminologia e sociologia”. Hanno partecipato il Prorettore Carmine Vecchione che ha portato anche i saluti del Magnifico Rettore Vincenzo Loia. Sono seguiti gli interventi del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno Giuseppe Borrelli, del Questore di Salerno Giancarlo Conticchio, della Criminologa e Psicologa Forense Roberta Bruzzone. Il docente di Criminologia e tecniche investigative, Professor Gaspare Dalia è stato coordinatore e moderatore. Senza i classici saluti istituzionali tanto cari alla politica spicciola, e poco agli uditori, gli interventi sono stati pacati, misurati e pieni di contenuti. Nel dibattito finale non sono mancate le domande di allieve della Scuola Allievi Agenti della Polizia di Stato che si trova annesso alla Reggia di Caserta.
La scena del crimine tra criminologia e sociologia
L’Ateneo Salernitano all’avanguardia nel panorama delle scelte formative a disposizione degli studenti e tra questi “Criminologia e tecniche investigative”. L’evento si pone infatti nelle attività di tale insegnamento ed è compreso nell’offerta formativa del Dipartimento di Scienze Aziendali – Management & Innovation systems – posto come opportunità a chiusura del programma. Il fine ultimo offre la possibilità di fornire ai discenti un rapporto con la realtà dell’approccio tecnico operativo che metta in essere le conoscenze teorico e pratiche acquisite in forma pur sempre teorica durante il corso di studi. Fortemente voluto dal Dr. Giancarlo Conticchio dal 1° giugno 2022 Questore di Salerno. Nato a Gravina in Puglia (BA), laureato in Giurisprudenza ma anche specializzato in Criminologia Clinica e Psichiatria Forense c/o l’Università degli Studi di Bari. Entrato in Polizia il 26 settembre 1988 con una lunga carriera alle spalle. Interessato anche e soprattutto alla sociologia ed alla criminologia.
Gli interventi
Il Prorettore dell’Università Dr. Carmine Vecchione in un adeguato discorso ha presentato la mission dell’incontro unitamente ai saluti del Magnifico Rettore Vincenzo Loia. Successivamente come moderatore e coordinatore il Professor Gaspare Dalia ha provveduto a condurre il seminario. Il primo intervento è stato del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno il Dr. Giuseppe Borrelli. Ricopre la posizione di vertice della Procura della Repubblica e in questa veste è titolare dell’azione penale, esercitando le funzioni attribuite dalla legge al Pubblico Ministero, sotto sua propria responsabilità. Ha indirizzato l’attenzione della platea sull’importanza della delimitazione iniziale della scena criminis, sulla necessità di ampliare la cinturazione intorno la zona del crimine. Ha posto l’accento su quanto occorrano oltre alla preparazione anche attenzione, dedizione, passione. Ha parlato di molti casi interessanti citando anche l’importanza della decodifica di risultati di prove decisive, come l’interpretazione dei risultati della Prova dello Stubb nello scontro del contraddittorio.
Polizia di Stato
Ha continuato uno dei promotori dell’evento il Questore di Salerno Dr. Giancarlo Conticchio laureato in Giurisprudenza ma anche specializzato in Criminologia Clinica e Psichiatria Forense c/o l’Università degli Studi di Bari. Una lunga carriera nella Polizia di Stato iniziata il 26 settembre. Senza peli sulla lingua ha rimarcato la sua passione verso questo nobile lavoro, ricordando le tante esperienze del passato ed affermando che anche epiteti al limite del concesso, come sbirro, non hanno scalfitto la sua sete di giustizia che protegge i cittadini. Ha parlato dei 120 anni dalla nascita della Polizia Scientifica, soffermandosi anche sui RIS dei Carabinieri, ponendo saggiamente l’accento soprattutto sull’inscindibilità tra Sociologia e Criminologia. Importante il rapporto da non perdere tra autore e vittima del reato analizzando concretamente la punteggiatura nella sequenza degli eventi. La platea era adeguatamente divisa tra allieve/i, agenti e funzionari di Polizia, studenti dell’ateneo e forze dell’ordine.
La Criminologa Roberta Bruzzone a Salerno
Dulcis in fundo il discorso con cui la Criminologa Roberta Bruzzone ha concluso il seminario a Salerno. Ha incantato particolarmente tutti con la sua capacità di trasmettere la passione per la criminologia. Con professionalità ha fatto un excursus di casi a conoscenza ormai della stragrande maggioranza degli italiani, da casi degli anni “50 fino ai giorni nostri. Ha posto l’accento sulla impreparazione di sedicenti opinionisti, sulla sottile linea che identifica le teorie complottistiche oltre alle errate notizie diffuse allo scopo anche di acquisire potere e denaro. L’Opinione Pubblica è facilmente influenzabile essendo di natura ondivaga. I giudici invece da questo rumore sociale non possono mai essere influenzati. Spesse volte sono state proprio immagini video registrate da televisioni locali o giornalisti che hanno fornito la risposta esatta non ancora a disposizione degli inquirenti e comunque prove indiscutibili fornite da notizie certe.
Tutti i relatori non sono andati oltre la curva di attenzione del pubblico aumentandone anzi il desiderio di ulteriore ascolto. Da tutto l’incontro è scaturito che non basta solo essere pieni di studi e teorie né tantomeno ricavare risposte da sole informazioni. Occorre un serio studio scientifico che non sia mai avulso sia dal contesto sia dalla personalità anche celata di tutti gli attori di un evento tragico. Oltre ad essere formati per sbilanciarsi a proporre determinate supposizioni occorre anche avere una interiore passione, umiltà, preparazione. Pensiamoci su.