Sono stati celebrati ieri a Sarno i 25 anni dalla frana che colpì il centro abitato. Una serie di manifestazioni in ricordo delle vittime di quella tragedia che ha segnato la storia di un intero territorio. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giuseppe Canfora ha scelto di onorare tale anniversario conferendo a diversi corpi la cittadinanza onoraria sarnese. Il riconoscimento simbolico è stato assegnato alla Protezione Civile, all’Arma dei Carabinieri, alla Polizia di Stato e ai Vigili del Fuoco, in omaggio all’impegno da loro profuso in quel 5 di maggio del 1998 per salvare dal fango bambini, donne, uomini, anziani, per portare loro un sostegno sia mentre la tragedia si consumava e sia nei giorni successivi quando l’obiettivo era tornare piano alla normalità.
“Per l’altissimo senso del dovere e il nobile spirito di solidarietà dimostrati dal proprio personale, fornendo un contributo determinante alla generale opera di soccorso alla popolazione sarnese, duramente colpita dalle disastrose colate di fango nella tragica data del 5 maggio 1998”. È questa la motivazione con la quale il comune di Sarno ha conferito la cittadinanza onoraria. Per la Protezione Civile, è stato il capo del dipartimento Fabrizio Curcio a ritirare l’attestato. «Le ferite di Sarno sono un ricordo ancora vivo e un monito per il futuro – ha detto – prevenzione e attenzione al territorio devono far parte del nostro presente, del nostro quotidiano». A ricevere la cittadinanza onoraria, presso il Teatro De Lise, è stato il questore di Salerno Giancarlo Conticchio che, in rappresentanza del capo della polizia direttore generale di pubblica sicurezza, il prefetto Lamberto Giannini, ha ritirato il riconoscimento, unitamente al presidente dell’Associazione Nazionale della Polizia di Stato Gianpietro Morrone, in segno simbolico di riconoscenza e di apprezzamento per il lavoro svolto dai tutti i poliziotti che prontamente ed attivamente si adoperarono in aiuto e in soccorso dei cittadini colpiti dal devastante evento alluvionale. Nell’occasione è stato allestito uno spazio espositivo curato, in particolare, dai reparti specialistici della Polizia di Stato, con la presenza di unità cinofila antiesplosivi e con lo schieramento di uomini e mezzi di tutte le Forze di Polizia, della Protezione Civile e degli organismi di soccorso e volontariato. L’Arma dei Carabinieri è stata rappresentata dal Comandante della Legione Carabinieri Campania, il generale di divisione Antonio Jannece. «Sarno ha pagato un tributo in vite umane eccessivo, ci furono 137 vittime nella nostra città, 160 in tutto il cratere; 420 furono le case distrutte e quasi il doppio quelle danneggiate con quasi 3mila sfollati – le parole del primo cittadino Giuseppe Canfora – bisogna sapere che il rischio zero non esiste ma dobbiamo fare di tutto per far si che questo rischio sia quanto più vicino allo zero. Sarno grazie alle opere idrauliche è una città molto più sicura e grazie agli interventi realizzati i cittadini possono vivere con più tranquillità e sicurezza». Nonostante sia trascorso un quarto di secolo, Sarno ricorda ancora quelle ore in cui la paura e il timore si rincorrevano e quando la consapevolezza della morte iniziava a prendere il sopravvento, aprendo ferite ancora non cicatrizzate, esattamente come i segni che la frana ha lasciatro dietro di se, ancora ben visibili sulla montagna. La città, nel giorno del 25esimo anniversario, ha ricordato tutti i protagonsiti di quei giorni: i morti, i sopravvissuti, i testimoni, i soccorsi, i medici e tutti coloro i quali hanno dato un contributo.