di Arturo Calabrese
C’è un piccolo esercito di amministratori che ha firmato perché vuole che siano proprio De Luca e Avossa a correre nel proporzionale. Ci sono il sindaco di Capaccio Franco Alfieri ed il figlio Alessandro e con loro diversi assessori capaccio pestani come il vicesindaco Maria Antonietta Di Filippo, gli assessori Ettore Bellelli, Gianfranco Massiello, Fabio Scariati, Maria Rosaria Picariello, tra i consiglieri Angelo Merola, Antonio Agresti, Antonio Di Filippo, Antonio Scariati, Antonio Mastandrea, Igor Ciliberti, Giovanni Cirone, Ulderico Paolini, Luca Sabatella, Angelo Quaglia, Pasquale Accarino e il segretario Umberto Puca. Non manca Luca Cerretani, già vicepresidente della Provincia di Salerno poi depauperato a consigliere, da sempre fedelissimo e oltremodo ossequioso alla linea di Alfieri. Rientrano a pieno titolo tra i sostenitori gli agropolesi Roberto Antonio Mutalipassi, neo sindaco e iscritto al Pd poco prima della sua designatura a candidato primo cittadino, il vice Maria Giovanna D’Arienzo, gli assessori Giuseppe De Filippo e Rosa Lampasona, i consiglieri Francesco Crispino, Pietro Paolo Marciano e Giuseppe Cammarota ed infine il segretario del locale circolo Dem Modestino Rosiello. Nella vicina Castellabate, rispondono presente all’appello il sindaco Marco Rizzo, da sempre vicino al titolare di Palazzo Santa Lucia, gli assessori Nicoletta Guariglia, Marianna Carbutti e Antonio Florio, i consiglieri comunali Dalila Russo e Gianmarco Rodio e la segretaria del circolo Simona Federico. A Rutino c’è il sindaco Giuseppe Rotolo e a Prignano Cilento Nicola Voso, segretario del circolo Dem. A Pollica Stefano Pisani ha confermato la sua sottoscrizione e con lui i consiglieri Adriano Guida, figlio del consigliere di Torchiara Gennaro firmatario a sua volta, Orfeo Vassallo, Michele Guariglia, Carla Ripoli, Daniele Schiavo ed il segretario Giuseppe La Greca . Grande partecipazione anche a Vallo della Lucania: il sindaco Antonio Sansone, il vicesindaco Tiziana Cortiglia, gli assessori Antonio Bruno ed Emilio Romaniello, i consiglieri Nicola Botti, Virginia Casaburi, Vincenzo Puglia e il segretario del circolo Maurizio Iacovazzo. Una lunga serie di nomi che hanno legittimamente espresso una propria opinione, chiedendo alla segreteria del Partito Democratico di investire su Piero De Luca. Una curiosità. C’è la presenza dell’elenco di Raffaele Mondelli ed Emanuele Giancarlo Malatesta, entrambi indicati come sindaco di Omignano, ma è il primo a ricoprire attualmente la carica, mentre il secondo è il precedente primo cittadino. Quanto accaduto per De Luca ed Avossa, è accaduto nel 2018 per Franco Alfieri. L’allora ex sindaco di Agropoli e non ancora eletto a Capaccio Paestum, conquistò la fiducia di numerosi amministratori cilentani che sottoscrissero una richiesta molto simile a quella odierna per la sua discesa in campo nell’uninominale alla Camera. Il Pd ascoltò i firmatari e candidò Alfieri, ma le cose non andarono molto bene tant’è che chiuse terzo dietro alla candidata del centrodestra, poi eletta, e alla candidata del Movimento 5 Stelle. C’è anche chi non ha aderito all’inziativa È il caso del già segretario cittadino di Lustra Domenico Vaccaro che nega ogni coinvolgimento. «Non ho mai sostenuto il deluchismo – dice il politico – sono stato iscritto al Partito Democratico, è vero, ma ciò non vuol dire che io abbia firmato qualcosa a favore di un’eventuale candidatura di questo o di quel parlamentare. Avrei qualche nome – aggiunge – e uno su tutti è Angelo Vassallo, ma non mi sembra che il partito si sia esposto più di tanto quando era in vita e né tantomeno ricordo l’impegno di sindaci, assessori e consiglieri durante le marce a lui dedicate o a alle giornate per la pace organizzate dalla fondazione che porta il nome del sindaco pescatore. Io non ho firmato nulla e chiedo ufficialmente di sapere come sia possibile la presenza del mio nome in quell’elenco». La volontà di Vaccaro è forte: «Se il mio nome sarà presente su altre richieste o altri documenti ufficiali – promette – sono pronto fin da ora a rinnegare tutto e a far invalidare l’iter». Dello stesso avviso è il sindaco di Castelnuovo Cilento Eros Lamaida: «Non ho firmato niente – spiega – non mi hanno detto nulla».