Italia Nostra e No Crescent tornano alla Capitaneria di Porto. Con una nuova nota, inviata ieri facendo seguito ad un precedente e corposo esposto, i rappresentanti dell’associazione ambientalista e del comitato chiedono «il nome del responsabile del procedimento, in considerazione della nuova documentazione da inoltrare, dopo i risultati emersi dalle verificazioni». Naturalmente siamo nel cantiere di Santa Teresa, e Italia Nostra e No Crescent puntano il dito sulle presunte violazioni alle misure di salvaguardia della Costa, nonché al Codice della navigazione. Ora le associazioni, promotrici del ricorso in appello contro la realizzazione della mezza luna di Bofill (l’udienza si terrà il 16 aprile), chiedono ulteriori chiarimenti alla Capitaneria di Porto, partendo dall’indicazione del «responsabile del procedimento», che ancora non c’è stata.
Tra i principali quesiti: la sdemanializzazione delle aree e del torrente Fusandola, alla luce dei riscontri avuti dalle verificazioni ordinate dal Consiglio di Stato sul caso Crescent. «E’ avvenuta la completa sdemanializzazione di tutte le aree nel comparto edilizio di Santa Teresa?», s’interrogano i tecnici e i legali di Italia Nostra e No Crescent. Ed inoltre: «E’ avvenuta la sdemanializzazione del torrente (deviato) Fusandola?», spiegano ancora che «da visure effettuate su alcune particelle catastali, risultano ancora intestate al Demanio Marittimo».
Ma sulla deviazione del Fusandola (torrente tristemente protagonista dell’alluvione del ’54) c’è di più. «Tale pericolosa deviazione – sostengono – non poteva essere autorizzata da alcun ente (peraltro non è stato possibile ad oggi conoscere il titolo abilitativo del competente settore del Genio Civile) in quanto il torrente Fusandola è vincolato oltre che da vincolo paesaggistico anche da specifico vincolo (“dallo sbocco all’origine” di cui al Decreto Ministeriale del 1957) così come richiamato dall’elenco delle acque pubbliche – Genio Civile della Provincia di Salerno tratto dal sito web Regione Campania – Lavori Pubblici e come riportato dalla stessa Carta del Vincoli redatta dal Settore Urbanistica del Comune di Salerno nel luglio 201. Inoltre, il Testo Unico delle Acque non permette alcuna opera nell’alveo dei torrenti».
5 aprile 2013