di Erika Noschese
Parte da Pollica, la terra del sindaco pescatore Angelo Vassallo, ucciso a settembre 2010, il tour salernitano del presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte che, ieri sera, ha fatto tappa nel capoluogo di provincia, incontrando attivisti e simpatizzanti su corso Garibaldi, all’angolo di via Velia. “È stata la commemorazione di un uomo perbene, attorno alla quale si sono riuniti italiani che condividono i valori della legalità, la volontà di dire no alla violenza e alle mafie. Noi abbiamo fatto solo il nostro dovere, nel ricordare Angelo Vassallo”, ha dichiarato il presidente Conte. Candidatura di spicco, per il Movimento 5 Stelle quella di Dario Vassallo, fratello di Angelo, candidato al collegio Uninominale di Salerno per la Camera dei Deputati.
“Dopo dodici anni vogliamo la verità sull’omicidio di Angelo Vassallo”, ha dichiarato l’ex premier ad Acciaroli, frazione del comune di Pollica, accolto da un lungo applauso al porto di Acciaroli e dalle frasi “ripulisci l’Italia” e “sei la nostra speranza”, urlate dal pubblico mentre raggiungeva il monumento ‘La Grande Onda’, installato sul molo interno del porto grazie all’impegno della Fondazione Angelo Vassallo sindaco pescatore, Conte è stato poi accompagnato, tra gli altri, da deputati e senatori salernitani M5s dietro allo striscione con su scritto “Insieme per la verita”. Il corteo ha quindi raggiunto il luogo in cui Angelo Vassallo fu ucciso il 5 settembre 2010.
Presidente Conte, una due giorni in Campania. La prima tappa in provincia di Salerno è stata Acciaroli, luogo in cui è stato ucciso il sindaco pescatore, Angelo Vassallo. Nelle sue liste un nome che “pesa”, quello di Dario Vassallo, fratello di Angelo…
“Mi faccia dire due cose, innanzitutto. La prima: ieri sera ho provato un’emozione fortissima, questi sono i momenti in cui davvero mi rendo conto di quanto delicato sia il nostro compito. La seconda: voglio precisare che quella non è stata una manifestazione politica. È stata la commemorazione di un uomo perbene, attorno alla quale si sono riuniti italiani che condividono i valori della legalità, la volontà di dire no alla violenza e alle mafie. Noi abbiamo fatto solo il nostro dovere, nel ricordare Angelo Vassallo. Sono orgoglioso, non lo nego, che suo fratello Dario abbia riconosciuto nel Movimento la forza politica in grado di tenere vivi quei valori e quei principi. Non a caso, nelle nostre liste ci onoriamo di candidare personalità come l’ex procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho e Roberto Scarpinato, ex magistrato che con coraggio ha combattuto la mafia e i legami tra questa e i colletti bianchi. Pericoli sempre attuali e sui quali temo si stia abbassando la guardia. Sarebbe un fatto pericolosissimo in un periodo delicato come questo: non possiamo permettere che i miliardi del Pnrr faticosamente portati a casa dal mio governo finiscano nelle mani delle mafie. Dobbiamo vigilare perché quei soldi, di cui il 40% destinato al Sud, vengano spesi in maniera trasparente ed efficace”.
Quale risultato spera di ottenere alle Politiche del 25 settembre?
“I numeri oggi lasciano il tempo che trovano. Le posso dire che sto avvertendo un grande entusiasmo attorno al Movimento. Giro il Paese per ascoltare e parlare delle urgenze dei cittadini e la gente apprezza la nostra coerenza e la serietà delle nostre proposte”.
Con l’addio di Luigi Di Maio, il Movimento ha perso circa 60 parlamentari. Teme un crollo?
“Perché mai? Le faccio notare un dettaglio: da quando Di Maio se ne è andato, il Movimento ha ripreso a salire nei sondaggi. Col ministro, hanno lasciato il movimento parlamentari che hanno rinnegato i principi e i valori per cui erano stati eletti di cittadini. Da quel momento, però, il Movimento ha potuto finalmente rilanciarsi con la forza delle proprie idee e dei propri principi”.
Quali sono oggi i temi cari al M5S e quali le priorità?
“I temi sono quelli già compresi nella nostra carta dei valori, ma volendo sintetizzare direi la lotta alle diseguaglianze, alle ingiustizie sociali e al precariato, una transizione ecologica reale e virtuosa, il tema della legalità e della lotta alle mafie, il sostegno ai giovani che oggi fanno fatica ad avere un lavoro stabile, a prendere un mutuo, a costruire una famiglia. Riguardo alle priorità è sotto gli occhi di tutti che il tema è quello del calo del potere d’acquisto delle famiglie, soprattutto a causa dei rincari energetici. Il governo deve intervenire subito”.
Caro bollette, aziende e imprese fortemente in crisi. Quali soluzioni adottare, secondo lei?
“Noi questo allarme lo abbiamo lanciato mesi fa. Se oggi i colossi dell’energia sono obbligati a versare parte dei loro profitti è merito nostro. Peccato che il governo dei cosiddetti migliori non è riuscito a incassare nove miliardi su dieci perché ha sbagliato a scrivere la legge. Per il resto, abbiamo chiesto un Energy Recovery Fund, sulla scia di quanto fatto col Next generation Eu e il tetto al prezzo del gas. Poi lo stiamo dicendo chiaramente da tempo: nell’immediato serve uno scostamento di bilancio che liberi risorse immediate per famiglie e imprese. Cose che abbiamo chiesto con atti parlamentari e alcune delle quali erano nel documento di nove punti presentato a Draghi. Ma per gli altri, le priorità erano diverse: bisognava trovare nuovi miliardi per le armi…”
Ha affrontato il Covid, uno dei periodi più difficili della storia d’Italia, cosa ha lasciato al governo successivo e che Italia troverà il nuovo governo?
“Intanto un esempio riconosciuto e apprezzato a livello mondiale. Nonostante quel periodo drammatico, nel 2020 ho fatto 5 scostamenti per 130 miliardi di euro destinati a cittadini e imprese, soldi che hanno non soltanto protetto il tessuto socio-economico, ma consentito anche nel 2021 una crescita record del Pil del +6,6%, un risultato che oggi vorrebbe intestarsi qualcun altro. Noi siamo orgogliosi di aver fatto il massimo nel momento più difficile della nostra storia repubblicana”