Brigida Vicinanza
Problemi di sicurezza e sorveglianza che fanno acqua al Ruggi. Non solo medici e infermieri hanno paura di effettuare i turni notturni, ma addirittura non è il Personale di sorveglianza che mancherebbe ma le porte di ingresso rotte, che non possono chiudersi e di conseguenza che rappresentano un pericolo. Tutti possono entrare ed uscire indisturbati senza controllo. E’ di poco tempo fa infatti l’episodio che aveva visto il furto di un pezzo operatorio, precisamente, lo stigma di una donna deceduta della costiera , pezzo che rappresentava infatti il “corpo” del reato. Ma non solo qualche anno fa la rapina alla banca interna all’ospedale di circa un milione di euro. Medici e infermieri adesso hanno paura anche a parlare, ma è chiaro che si è aperta una battaglia interna al nosocomio salernitano che molti provano a nascondere, ma che si percepisce tra corridoi e reparti, da tempo messi troppo in disparte, ma che vivono le problematiche quotidiane di un ospedale che proprio non funziona. E venerdì sera, quando Marta Wozniel, la mamma del neonato rapito ha agito indisturbata c’erano di turno un medico, due infermiere e un ausiliario, ma nessuno all’ingresso e all’uscita che poteva vedere che quella donna aveva preso con sè il bambino. E proprio su questo il dottor Polichetti si era battuto, ma le altre sigle sindacali pare lo abbiano addirittura lasciato in solitudine in una battaglia, a sfondo sociale che non è affatto nuova, ma anzi che si protrae nel tempo peggiorando sempre di più la situazione. Nonostante l’ospedale dunque si riempia di avanguardie e tecnologie, ciò che rimane sono i disagi e i problemi a cui spesso non si presta la dovuta attenzione. Bisognerà però attendere circa 10 giorni affinchè la Commissione di inchiesta creata ad hoc da Giuseppe Longo e guidata dal dottor Gerbasio dia i suoi frutti e possa capire cosa non è andato proprio quella sera nel complicato meccanismo di sorveglianza. Ma la risposta non può che essere semplice. Le porte sono praticamente inesistenti e rotte. Tant’è