di Andrea Pellegrino
I Revisori dei Conti hanno avvertito l’amministrazione comunale e gli uffici: “Le entrate riferite ai canoni per l’utilizzo dei beni comunali vanno controllate”. E’ una delle osservazioni, così come anticipato ieri su queste colonne, che il collegio muove rispetto al bilancio 2017 che ora sarà all’approvazione del Consiglio comunale durante la seduta di venerdì. Una preoccupazione che trova fondamento nei nuovi dati pubblicati sui canoni 2016 previsti e riscossi dal Comune di Salerno. Quasi 920 immobili, tra locali e case, fittati – anche lo scorso anno – a prezzi stracciati. Basti pensare che se tutti pagassero il canone mensile il Comune incasserebbe 915mila euro. Una somma irrisoria se considerate alcune tipologie di appartamento (ubicati anche nel centro storico ed in zone prestigiose della città) ma anche di negozi. E, sempre secondo i dati ufficiali, c’è chi arriva a pagare (o non pagare) 19 euro al mese. Ma nonostante ciò, a conti fatti, le casse comunali incasserebbero poco meno di 200mila euro all’anno, come proventi di fitto. La somma è tratta dalle riscossioni 2016 pubblicate sempre dal Comune di Salerno. In verità la cifra complessiva sarebbe di 681mila euro ma a ciò andrebbero detratti i fitti passivi (quelli pagati dal Comune per l’affitto di immobili), che arrivano ad euro 503mila euro. Dunque, 915mila euro è la somma che il Comune prevede di incassare per l’affitto di 919 immobili. Poco più di 680mila euro è quanto versato dagli affittuari, compreso per Palazzo di Città che ne spesi 503mila euro per la sistemazione di propri uffici. Totale incassato: 178mila euro. Il caso dei canoni, sia per quanto riguarda gli appartamenti che le sedi delle associazioni (ricordiamo che I Castellani di Giovi guidati dalla figlia del vicesindaco Eva Avossa pagano 24 euro al mese), era finito al centro di alcune commissioni consiliari negli ultimi mesi. Ma al momento nulla si sarebbe mosso per la lentezza degli uffici nel produrre la documentazione corretta.