In The Oscar Mood - Le Cronache Spettacolo e Cultura

Alina Di Polito inaugura, stasera alle ore 20,30 nell’atrio del Museo Diocesano il cartellone con l’Orchestra del Teatro Goldoni di Livorno, diretta dal Maestro Francesco D’Arcangelo

 

Di Olga Chieffi

La serata inaugurale del cartellone estivo di Salerno Classica, diretto dal pianista Costantino catena e organizzato dall’Associazione Gestione Musica, festival sostenuto dal ministero della Cultura e dalla Regione Campania, in collaborazione con Salerno Sacra e il patrocinio morale del Comune di Salerno, Fondazione della Comunità Salernitana, è dedicata interamente alla Musica Italiana da Oscar ritroveremo, così in programma le colonne sonore dei compositori più noti della musica da film del panorama italiano: Morricone, Piovani e Rota, inglobando attraverso un percorso non soltanto cronologico i grandi temi musicali legati al cinema o alla commedia musicale che hanno ricevuto riconoscimenti e premi Oscar in ambito mondiale, eseguite dall’Orchestra del Teatro Goldoni di Livorno, diretta dal Maestro Francesco D’Arcangelo, con special guest il soprano Alina di Polito.  La serata principierà sulle note di Maria Chiara Casa, che ha firmato la colonna sonora del film Come fratelli, musica duttile, fluida nello scorrere, quindi, un omaggio alla musica di Nino Rota, con un medley arrangiato da Roberto Marino. L’amico magico, nel corso della sua lunga carriera, collaborò con numerosi registi di fama internazionale come Luchino Visconti, King Vidor, Eduardo De Filippo, Mario Monicelli, René Clément, Franco Zeffirelli e in particolare Federico Fellini, per il quale compose le colonne sonore di quasi tutti i film tra i quali “La strada”, “8½”, “La dolce vita”, “I vitelloni” e “Amarcord”. Non solo Fellini per l’Oscar Movie, ma, naturalmente Il Gattopardo, meraviglia cinematografica da ogni punto di vista, con la regia di Luchino Visconti è datato 1963 e il Padrino (primo film 1972, di Francis Ford Coppola), colonna sonora diventata ormai un capolavoro assoluto della storia del cinema, certamente tra le più famose.Il medley di stasera, principierà con la Canzone arrabbiata, da  “Film d’amore e d’anarchia” del 1973 scritto e diretto da Lina Wertmüller, una pagina già  utilizzata dal compositore per un precedente film, “Fantasmi a Roma” del 1961 di Antonio Pietrangeli. Alina è Salomè, un omaggio anche a Mariangela Melato, che intona la melodia, un femminile in proporzioni diverse: a tratti cangiante, liquido, contraddittorio. Una pagina, allo stesso tempo popolare e neoclassiche, raffinate, eleganti: una certa idea dell’Italia messa magistralmente in musica, come il cinema di quegli anni ha saputo raccontare, che passerà, poi, attraverso il mondo visionario di Federico Fellini, a cominciare da La dolce vita. La musica, è pura espressione dell’estetica di Nino Rota, ancorata ad una concezione  espressiva immediata, ingenua e spontanea, che può senz’altro prescindere da proposizioni teoriche e da forzate concettualizzazioni, fedele al primato della melodia e basato su di una tonalità del tutto priva di complicazioni armoniche e, su ritmi e forme simmetriche immediatamente percepibili, che condurranno l’uditorio in un libero giuoco di associazioni, spaziante tra i diversi generi musicali, dalla canzone, al musical, all’aria, al puro sinfonismo. Basterà  il felliniano Otto e mezzo per rendersene conto, col suo inizio trasognato dove tema del girotondo finale fatica a farsi timidamente largo, per poi esplodere nel virtuosistico e incalzante girotondo. Non mancherà il solo di tromba de’ La Strada, che ha da evocare un suono mai perfetto, guitto, emesso da Gelsomina, un dualismo quello del compositore, fra le suggestioni pucciniane e tardo-veriste, ed una costante tensione ironica e (auto)critica era del resto fra i tratti distintivi della personalità rotiana, che riscontreremo anche nel celeberrimo tema de’ Il Padrino, a chiusura del portrait de’ L’amico magico. Due i temi di Alan Silvestri , anche questi arrangiati da Roberto Marino, quello di Forrest Gump, per il quale ha composto la canzone nota come The Feather Theme, che accompagna i titoli iniziali, in cui si vede una piuma che cade dal cielo, di grandissima leggerezza e intensità, nonché il tema di Avenger, di cui ha firmato l’intera saga, uno dei temi più iconici dell’intero universo che ha pervaso anche la pellicola successiva Age of Ultron, tra  epica e nostalgia che si uniscono in quella miscela musicale che solo la perizia di un eccellente compositore come lui riesce a equilibrare, in un gioco musicale sottile e arguto. Ed ecco Nicola Piovani, con il tema principale della colonna sonora del film “La vita è bella”, la delicata e commovente “Buongiorno principessa”. La melodia avvolgente e il suo leggero e dolce crescendo fanno sì che questo brano riesca a trasmettere serenità, già dalle prime note, un senso di tranquillità si diffonde, di una voce amica, amata o semplicemente sperata, per poi passare alla graziosa e indelebile rumbetta. A seguire, l’espressione della resurrezione di speranza e gioia e l’inversione del tempo che è alla base di “Gabriel’s Oboe”, tema sfruttatissimo di Mission, firmato da Ennio Morricone, che grazie alla conversione di De Niro può finalmente scorrere senza paura, con gli archi a rivelare un incastro di ritmi, solo apparentemente semplici. Si continuerà ancora con l’Ennio Morricone che restituirà al pubblico un ritratto vivido, a tutto tondo, con l’Estasi dell’Oro”, e “Giù la testa”, quegli gli Oscar negati, nell’incessante ricerca del suono puro, che costituisce la costante morriconiana per eccellenza, quasi fosse essa stessa pedale, bordone, soggiacente l’azione e la vita dell’artista, trait’ d’union delle sue formule espressive e delle sue necessità, dall’attenzione all’orchestrazione, raffinatissimo apparato idiomatico-linguistico, alla libera esplorazione di generi e soluzioni musicali apparentemente in contrasto.