Brigida Vicinanza
Avrebbero dovuto specializzarsi in ingegneria civile ed ambientale presso un’università privata in Svizzera per avere l’abilitazione all’iscrizione all’albo dei praticanti per diventare poi futuri dottori geometri. Dopo aver effettuato l’iscrizione alla “PoLisi”(Politecnico degli studi internazionali) di Chiasso però e dopo aver effettuato i pagamenti dovuti, l’università sparisce. E’ quanto accaduto a circa 35 “quasi” geometri di Salerno, che con l’aiuto di una convenzione stipulata tra l’università privata in Svizzera e il collegio dei geometri hanno pagato dai 4000mila ai 6000mila euro per frequentare il corso di formazione e sostenere delle prove atte a poter diventare poi dottori geometri, ma l’università subito dopo è “fallita”. O almeno nessuna notizia della “Polisi” che a quanto pare ha anche tenuto i soldi già dati dai 35 salernitani, senza restituire nulla. La denuncia arriva da alcuni geometri salernitani, che si sono visti “truffati” e non tutelati. Era il 2013 quando molti neolaureati e neodiplomati avrebbero dovuto sostenere il corso di formazione convenzionato con il collegio dei geometri, con tanto di bonifici effettuati, ma del corso non se n’è fatto più nulla e a distanza di 5 anni, a quanto pare, nemmeno il collegio è riuscito a portare avanti la causa dei giovanissimi, che a questo punto non si sono sentiti nemmeno tutelati. Dovevano frequentare 3 anni accademici da 3mila euro circa l’uno, con un piccolo contributo come borsa di studio che sarebbe stato finanziato dal collegio stesso. Una domanda di iscrizione, l’importo da pagare per il primo anno per intero e successivamente l’accesso al corso ma soprattutto una convenzione stipulata tra le due parti che doveva essere a tempo indeterminato. Ma ciò non è avvenuto perchè del’istituto svizzero non si hanno più notizie da circa 5 anni, ovvero dal 6 giugno 2013, anno in cui è stato stipulato il contratto tra i due. La laurea in ingegneria civile e ambientale, però, seppur privatamente doveva fungere anche per i crediti formativi e per la formazione in sè dei futuri dottorandi. Adesso tra i 35 salernitani, molti sono di Salerno città e altri in provincia, c’è chi si chiede che fine abbia fatto non solo il politecnico, ma anche i contributi economici già dati. Ma soprattutto se il collegio vorrà in qualche modo intervenire dopo anni di silenzio “assenso”, per la questione rimasta irrisolta.