In nome del Generale Nobile la missione alla stazione Dirigibile Italia - Le Cronache
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In nome del Generale Nobile la missione alla stazione Dirigibile Italia

In nome del Generale Nobile la missione alla stazione Dirigibile Italia

Il Capo di Stato maggiore del Comando Generale, ha ricevuto nei giorni scorsi il Team di militari del soccorso alpino che dai prossimi giorni saranno impiegati presso la stazione di ricerca “Dirigibile Italia” sita al Circolo Polare Artico a supporto degli scienziati e ricercatori italiani. La missione è intitolata ad un famoso e illustre cittadino ebolitano che nel lontano 25 maggio 1928 progettò, con il favore del governo di quei tempi, per studi scientifici, una spedizione al Polo Nord. A capo di quella spedizione e del Dirigibile denominato “Italia” c’era il Generale Umberto Nobile uno dei pionieri delle scoperte scientifiche e di personalità più elevate della storia dell’aeronautica italiana. Nato a Lauro in provincia di Avellino era figlio degli ebolitani Vincenzo e Maria La Torraca, il padre per lavoro si era trasferito nella città Irpina dove era impiegato nel locale ufficio del registro, in quel paese Nobile frequentò i primi anni di scuola. Nel 1911 vinse un concorso e fu ammesso a frequentare, a Roma, un corso di costruzioni aeronautiche presso il battaglione del genio militare, dal quale nascerà in seguito la Regia Aeronautica, iniziando così la sua carriera militare. Il Generale Nobile resta famoso per le sue trasvolate in dirigibile del Polo nord, compiute nel 1926 a bordo del dirigibile Norge e nel 1928 a bordo del dirigibile Italia, quest’ultima conclusasi purtroppo nella famosa tragedia da cui è stato tratto il famoso film “la Tenda Rossa”. In questa missione, a tragitto quasi del tutto completato, in vista delle isole Svalbard, il dirigibile Italia si schiantò sui ghiacci per cause mai completamente accertate, la cabina di comando rimase incastrata sul ghiaccio con dieci uomini (Nobile, Zappi, Mariano, Viglieri, Biagi, Behounek, Malmgren, Cecioni, Trojani e Pomella morto nell’impatto) e Titina, la cagnetta del generale, mentre il resto del dirigibile (l’involucro con l’idrogeno e la grande trave chiglia sottostante contenente gran parte del carico), reso più leggero, riprendeva quota portando con sé altri membri dell’equipaggio destinati a scomparire per sempre (Pontremoli, Arduino, Ciocca, Lago, Alessandrini e Caratti). Nobile riportò gravi ferite a un braccio e a una gamba, al punto da dover essere sistemato in un sacco a pelo, dove rimase fino all’arrivo dei soccorsi. Eboli pertanto ricorda sempre le gesta del Gen. Umberto Nobile e anche in questa occasione l’Associazione ANFI di Eboli, a cui è dedicata una medaglia d’oro al valor militare, augura alla Spedizione al Polo Nord della Guardia di Finanza un grande successo e aggiunge al gruppo di esplorazione la sua vicinanza e partecipazione: “la nostra sezione di cui io sono valido rappresentante è sempre vicino alle grandi iniziative. Le gesta del nostro onorevole concittadino “Generale Umberto Nobile ”, sono vieppiù gratificanti per noi che siamo di questa città, auguriamo al corpo di spedizione, il successo che l’operazione merita. Alziamo in alto il nostro sentimento di legame alla nostra divisa e al nostro passato-afferma il Presidente dell’ Associazione ANFI di Eboli sezione Piana del Sele il Brigadiere capo in pensione Italo Ciccarone- Eboli ricorda sempre le gesta del Gen. Umberto Nobile, auguri alla spedizione della Guardia di Finanza da tutto il nostro gruppo -conclude Ciccarone”. La missione è unica nel suo genere, il corpo no si era spinto a latitudini così elevate. Essa proseguirà fino ai primi giorni del mese di ottobre, dovrà tutelare le spedizioni in ambiente esterno e provvedere all’organizzazione di corsi di formazione per la movimentazione in sicurezza in aree impervie, assicurando agli scienziati e operatori l’esperienza nella gestione dei pericoli legati a condizioni ambientali e meteorologiche insidiose e ostili. La presenza dei finanzieri italiani all’interno di questa comunità scientifica, si inquadra nell’ambito degli ampi rapporti di collaborazione con il CNR, essa contribuirà a implementare ulteriormente la cornice di sicurezza a favore degli scienziati che quotidianamente operano in condizioni così estreme.
Giuseppe Sanfilippo