In città visita del Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I - Le Cronache
Salerno

In città visita del Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I

In città visita del Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I

Il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, guida della Chiesa ortodossa sarà in visita a Salerno, oggi e domani, in occasione della traslazione in città delle spoglie mortali del patrono San Matteo, avvenuta il 6 maggio 954. Bartolomeo, come ricordato dall’arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, monsignor Andrea Bellandi, in occasione di una conferenza stampa convocata per illustrare il programma della due giorni, è una delle figure più rappresentative dell’universo religioso, in particolare nel campo dell’Ortodossia. È stato molto vicino a Benedetto XVI e ha un rapporto di sintonia di pensiero con Papa Francesco. Il fitto programma prevede, oggi alle 10, un incontro con il clero e i seminaristi al seminario metropolitano ‘Giovanni Paolo II’ di Pontecagnano; alle 17, nel salone degli Stemmi del palazzo arcivescovile di Salerno, un meeting, aperto a tutti, dal titolo “ecologia e pace: un futuro secondo il disegno di Dio”. Alle 10 di sabato, poi, il salone degli Stemmi ospiterà l’incontro con le istituzioni e, alle 11, in cattedrale, la solenne celebrazione presieduta da monsignor Bellandi, durante la quale verrà donata al Patriarca la reliquia di San Matteo.
Per l’arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno, la visita di Bartolomeo I a Salerno «è importante per tanti motivi». «Il primo è dato dalla sua figura, che è una figura maggiormente rappresentativa di tutta l’Ortodossia ed è una figura che, per il suo impegno a carattere ecumenico, di dialogo interreligioso, di difesa del patrimonio naturale e dell’ecologia, guadagna stima da tutte le persone più rappresentative» – ha dichiarato Monsignor Bellandi – La personalità di Bartolomeo è di assoluto rilievo e gode della stima sincera di Papa Francesco, così come ha goduto della stima di Papa Benedetto. Credo, poi, che venendo a Salerno in occasione della traslazione di San Matteo, sia un segno di comunione tra Chiese sorelle. E questo è un altro motivo che ci rallegra», evidenzia il prelato, rammentando che «il fatto di venire in questo frangente storico, offuscato da nubi minacciose di guerra, violenza, sopraffazione, ci rallegra perché Bartolomeo è un uomo di pace e anche una figura che può far vedere che, tra Occidente e Oriente, è possibile dialogare e vivere in pace».
Alla celebrazione di sabato 6 maggio al duomo parteciperanno circa 200 coristi del coro della diocesi di Salerno. A dirigerli sarà monsignor Marco Frisina, fondatore e direttore del Coro della diocesi di Roma, che confida di essere «felici di essere qui, anche in quest’occasione storica della visita di Bartolomeo e anche per presentare un anticipo di quello che sarà l’oratorio su San Matteo». Il canto d’ingresso in cattedrale sarà “Matteo, Apostolo di Cristo” (testi di don Emanuele Andaloro e musica di monsignor Frisina), che verrà eseguito, per la prima volta, il 20 settembre prossimo in occasione dei festeggiamenti patronali. Il latore dell’invito dell’arcivescovo Bellandi a Bartolomeo è stato don Ugo De Rosa, sacerdote della diocesi di Salerno che, negli ultimi anni, ha esercitato il proprio ministero in Turchia e, quindi, ha conosciuto personalmente il Patriarca di Costantinopoli. «Essenzialmente – rileva De Rosa – quello di Bartolomeo è un pellegrinaggio, è un pellegrinaggio alle reliquie di San Matteo, al corpo di San Matteo».