di Pina Ferro
Incapacità psichica e psicologica nel contrarre matrimonio. E’ questo uno dei motivi, maggiormente invocati (a differenza del passato) per cui si ricorre al Tribunale ecclesiastico per chiedere l’annullamento del matrimonio. Il dato è stato reso noto, ieri mattina, da don Pietro Rescigno, vicario giudiziale del Tribunale ecclesiastico interdiocesano salernitano nel corso dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario del Tribunale Ecclesiastico. Alla cerimonia erano presenti l’arcivescovo di Salerno Luigi Moretti, l’arcivescovo Orazio Soricelli nelle vesti di moderatore del Tribunale Ecclesiastico interdiocesano, monsignor Michele Alfano vicario giudiziario del Tribunale ecclesiastico metropolitano. E’ intervenuto anche monsignor Giuseppe Sciacca, segretario del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Presenti anche l’arcivescovo di Potenza e l’abate Petruzzelli. L’arcivescovo Moretti ha spiegato che l’ambito in cui si muove la riforma del tribunale ecclesiastico, voluta da Papa Francesco, è quella dell’esperienza sinodale. “La chiesa si pone accanto alle famiglie, alle gioie e anche ai problemi della vita quotidiana. Il Papa ha voluto un tribunale ecclesia- stico vicino ai fedeli e celere guardando anche all’aspetto economico”. Monsi- gnor Alfano si è soffermato sulle riforme quale ad esempio l’abolizione della dop- pia sentenza, al fine di rendere l’iter più celere e della possibilità di accedere gra- tuitamente alla pratica di annullamento. Monsoignor Alfano ha anche affermato che dal 2006 al 2015 sono state pre- sentate 912 richieste di annullamento, di queste 816 sono state concluse: 693 con esito positivo, 123 con il diniego dell’an- nullamento. Dei 693 annullamenti il 40% è stato per esclusione dell’indisso- lubilità del vincolo, il 30% per esclusione della prola e la restante parte per unca- pacità psichica e psicologica. Dall’ottobre2016,meseincuihapreso ufficialmente il via il lavoro del Tribunale sono state presentate al Tribunale 32 cause cui si aggiungono le 42 in corso di istruttoria deferite dal Tercisal al Teis (il tribunale ecclesiastico intrediocesano – primo in Italia). Attualmente, quindi, pendono davanti al Tribunale 74 cause. “I capi maggiormente invocati quale motivo di nullità del matrimonio si rife- riscono ai vizi del consenso ed in parti- colare all’esclusione dell’indissolubilità e della prole oppure all’incapacità di ordine psicologico e psichico a contrarre matri- monio sia rispetto al grave difetto di- scretivo circa i diritti e i doveri matrimoniali essenziali da dare ed ac- cettare reciprocamente, sia rispetto al- l’assunzione degli obblighi fondamentali derivanti dal matrimonio”. – Ha spiegato don Pietro Rescigno nella sua relazione A don Pietro è toccato il compito di rela- zionare anche sulla Riforma e sul lavoro da fare nei mesi avvenire. Era il 18 gennaio 2016 quando con decreto congiunto dei Vescovi della Metro- polia salernitana è stato costituito il Tri- bunale Ecclesiastico Interdiocesano Salernitano (TEIS) e, in pari data, con de- creto del Metropolita, il Tribunale dioce- sano Metropolitano è stato costituito anche come appello del primo. Si è avviato così un primo periodo di compresenza di due Tribunali, quello ap- pena costituito per la Metropolia salerni- tana e quello Regionale preesistente formato ancora dalle diocesi della Basi- licata che si preparava a ricostituirsi come Interdiocesano di Basilicata e dalla diocesi di Sant’Angelo dei Lom- bardi. Il plauso di don Pietro è andato anche alla “sincera disponibilità degli avvocati del nostro territorio di competenza che ha permesso di attivare, accanto alla in- sostituibile opera del Patrono stabile, il servizio di gratuito patrocinio nei con- fronti delle persone che non sono in grado di sostenere l’onere del giusto compenso dovuto per l’esercizio della di- fesa di parte. È il segnale della sensibilità di questo coetus a condividere lo spirito della riforma. Due punti importanti, ri- tengo sia necessario sottolineare in rife- rimento al criterio della gratuità dei processi che ha destato la preoccupa- zione degli avvocati in ordine al loro fu- turo. La riforma ha portato in linea generale un aumento delle cause intro- dotte in primo grado presso i tribunali di recente o antica istituzione. In partico- lare nella nostra regione in cui si sono co- stituiti due nuovi tribunali interdiocesani e due nuovi tribunali diocesani, si è visto un incremento di cause provenienti dalle diocesi che li hanno costituiti rispetto a quelle incardinate dalle stesse diocesi nei precedenti tribunali regionali. Altro punto di forza è l’impegno della Chiesa a rendere sempre meno oneroso il capitolo delle spese processuali onde favorire l’accesso ad una difesa di fidu- cia quale unico onere di coloro che in- tendono costituirsi in giudizio. In questo senso va la riflessione dei vescovi nel- l’impegno di riforma delle norme in ma- teria amministrativa riguardanti i Tribunali”. Altro aspetto della Riforma: il foro competente per l’incardinazione di una causa di nullità non è più stretta- mente legato al luogo della celebrazione del matrimonio o al domicilio della parte convenuta, ma è equivalente riguardo al luogo della celebrazione, del domici- lio o quasi domicilio delle parti o del luogo in cui di fatto vadano raccolte la maggior parte delle prove.