di Brigida Vicinanza
La magistratura è stata più volte chiamata in causa perchè la fabbrica è sotto sequestro e ieri mattina una delegazione di operai si è recata in protesta davanti al Tribunale di Salerno, mentre un’altra delegazione ha incontrato il Vescovo Moretti. I lavoratori sono arrivati al centro di Salerno indossando il casco antinfortuni e con un cartello su cui era scritto il nome della loro famiglia. Un modo per dire che dietro ogni lavoratore c’è una famiglia che ora dopo l’avvio della procedura di mobilità, non può vivere dignitosamente. Padri, madri e figli tra le difficoltà e i tanti ostacoli da superare. Mutui, affitti, bollette e tutto ciò che occorre per la sopravvivenza. Sono le parole più frequenti che escono dalle bocche dei lavoratori. Il vescovo Luigi Moretti ieri aveva dedicato loro un pensiero di solidarietà durante l’omelia per il pontificale di San Matteo e ieri una parte degli operai insieme ad Anselmo Botte è stato accolto dal Vescovo che ha potuto ricevere il ringraziamento, ma soprattutto l’invito a recarsi all’interno dell’opificio di Fratte per una visita. Invito accettato e infatto il Vescovo lunedì pomeriggio ascolterà le storie di tutti gli operai, che hanno passato un’altra notte nell’azienda in presidio. Non molleranno fino a quando non avranno delle certezze infatti. La proprietà intanto il 27, come da promessa, si recherà a Roma attorno al Tavolo ministeriale, per discutere della delocalizzazione.