Il tempo è scaduto: Paulo Sousa resta l’allenatore della Salernitana - Le Cronache
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Il tempo è scaduto: Paulo Sousa resta l’allenatore della Salernitana

Il tempo è scaduto: Paulo Sousa resta l’allenatore della Salernitana

di Marco De Martino
SALERNO – Tempo scaduto, la finestra si è chiusa: Paulo Sousa (nella foto di Gambardella) resta l’allenatore della Salernitana. Allo scoccare della mezzanotte si è esaurito il tempo messo a disposizione del tecnico dalla società granata, attraverso una clausola, per recedere dall’accordo biennale ratificato dieci giorni fa a mezzo pec. Nessun club ha dunque versato nelle casse sociali granata il milione di euro, o poco più, necessario per attivare la clausola e liberare il portoghese. Si conclude così una telenovela dai tratti sicuramente poco piacevoli che ha destabilizzato la serenità e la felicità di tutto l’ambiente granata.
LA TELENOVELA Tutto è cominciato poche ore dopo la partenza per il Portogallo di Paulo Sousa per svolgere le vacanze, all’indomani della festa salvezza della Salernitana in piazza della Concordia. Con un autentico blitz, l’allenatore è tornato in Italia, a Roma, per incontrare Aurelio De Laurentiis il quale l’aveva contattato per farlo partecipare al casting per la panchina del Napoli. Non appena la notizia del summit tra il portoghese e AdL è diventata di pubblico dominio, a Salerno si è scatenato il putiferio. I tifosi granata, ma lo stesso presidente Iervolino, si sono sentiti traditi dal comportamento del tecnico di Viseu che solo poche ore prima aveva giurato amore e fedeltà ai colori granata dichiarandosi completamente allineato ai programmi societari. Il patron granata ha così a sua volta aperto un casting per cercare un nuovo allenatore, con De Sanctis che si è subito messo in moto contattando tra gli altri Pirlo, Gattuso, De Rossi, Farioli, Tudor, Montella ed addirittura Rafa Benitez (che proprio ieri è stato annunciato dal Celta Vigo). Dopo averlo sedotto, Paulo Sousa però è stato abbandonato dal patron azzurro che ha preferito affidare il ruolo di successore di Luciano Spalletti a Rudy Garcia. E così è scattata la lenta operazione di ricucitura del rapporto, da parte del procuratore di Sousa, Cajada, e di alcuni mediatori all’interno della società granata. A facilitare loro il compito, l’assenza di altre proposte allettanti per il tecnico che, dal canto suo, è rimasto in silenzio tenendosi comunque in costante contatto con De Sanctis e gli altri dirigenti granata.
TARALLUCCI E VINO… D’altronde un divorzio traumatico, ovvero con l’esonero o la rescissione consensuale del contratto, avrebbe portato solo svantaggi sia economici, sia tecnici che d’immagine tanto alla Salernitana quanto a Paulo Sousa. Ieri a mezzanotte, con la chiusura della finestra concessa all’allenatore per esercitare il recesso, la telenovela si è finalmente conclusa… a tarallucci e vino. Ora tutti, società, allenatore e tifosi, dovranno resettare e ripartire per evitare che, al primo scivolone, tutto quello che di buono è stato costruito da febbraio a maggio, possa miseramente crollare.