di Andrea Pellegrino
Resta chiuso il sito di compostaggio di Salerno. Almeno fino a quando non sarà completato l’iter per l’autorizzazione integrata ambientale (Aia) presentata dalla Salerno Pulita, subentrata alla gestione dell’impianto dopo la rescissione contrattuale con la Daneco. Da allora, a quanto pare, il Comune starebbe dirottando i rifiuti verso la Gesco, non senza aggravi di costi per le casse comunali. Da valutare, prima dell’apertura dell’impianto e l’affidamento definitivo alla Salerno Pulita, sono i criteri in capo alla società comunale, incaricata fino ad ora, nei servizi di spazzamento e raccolta. Tant’è che la documentazione è al vaglio del dirigente della Regione Campania Antonello Barretta che deve fare i conti anche con il ricorso al Tar di Napoli presentato dalla Daneco Impianti che ha impugnato la revoca dell’Aia che ha comportato la risoluzione contrattuale con il Comune di Salerno. Ma al di là degli aspetti amministrativi, l’inchiesta della Procura di Salerno sulla gestione dell’impianto di compostaggio prosegue. E parallelamente non si ferma neppure l’attività degli ispettori dell’Anac di Raffaele Cantone che per primi hanno acceso i riflettori dell’impianto, per poi inviare tutti gli atti all’attenzione dell’autorità giudiziaria ed anche della Corte dei Conti. Nelle ultime settimane i finanzieri hanno già acquisito la documentazione a Palazzo di Città ed anche alla sede della società municipalizzata, finita, tra l’altro, tra le “criticità” evidenziate nella relazione dell’anticorruzione.