Il sindaco Napoli ci riprova: no a San Matteo poi cambia idea e dice sì, ma resta l’amarezza - Le Cronache
Politica Salerno Attualità Primo piano

Il sindaco Napoli ci riprova: no a San Matteo poi cambia idea e dice sì, ma resta l’amarezza

Il sindaco Napoli ci riprova: no a San Matteo poi cambia idea e dice sì, ma resta l’amarezza

Erika Noschese

Passano gli anni ma la musica non cambia. E così, anche questo San Matteo 2018 non delude la aspettative di chi credeva, per ovvie ragioni, in una nuova polemica. L’ultima, se non altro per l’ordine cronologico, riguarda il sindaco Enzo Napoli e la sua “presa di posizione” circa la presenza della statua del santro patrono in quella che viene definita la Casa dei Cittadini. Una scelta approvata dall’arcivescovo Monsignor Luigi Moretti che ha così stabilito che il santo entrasse in Comune proprio questa mattina alle 10 per restarci fino alle 17. Una decisione che si è però scontrata con la ferma volontà del primo cittadino di Salerno che, a più riprese, ha dichiarato di volere la statua di San Matteo in Comune il giorno della solenne processione. Così, ha provveduto ad inviare una lettera a Moretti. Missiva ricevuta ma “cestinata”. Nessu ingresso a Palazzo di Città il 21 settembre, nessun inchino. Stop, dunque, alle vecchie tradizioni che in più occasioni hanno spaccato l’opinione pubblica, costretta a scegliere tra le istituzioni religiose e quelle politiche. Un momento di rabbia per il sindaco Napoli che in un’intervista rilasciata a Telecolore ieri ha dichiarato: «Se il Santo non può entrare in Comune il giorno della processione, allora non entrerà neanche tre giorni prima», motivando il tutto con un’inverosimile aggravio di costi che l’amministrazione comunale dovrebbe affrontare, avendo già provveduto ad un vasto programma per festeggiare degnamente il santo patrono della città. Festeggiamenti senz’altro degni, motivazioni un po’ meno. Scelta del sindaco tutt’altro che apprezzabile. Le voci di un probabile annullamento della visita del santo in Comune aveva messo in allarme i cittadini. Don Michele Pecoraro, guida del Duomo di Salerno, ha prontamente smentito il tutto, spiegando che subito dopo la decisione di Enzo Napoli c’era stato un nuovo incontro con ilo sindaco e l’allarme era rientrato. «E’ stata una decisione affrettata quella del sindaco. La statua entrerà in Comune proprio come avevo progettato e come scritto sul manifesto», ha infatti dichiarato il sacerdote confermando però che i rapporti con le istituzioni politiche restano tutt’ora molto tesi, nonostante il cambio di idee. “Il Comune di Salerno, dopo ulteriori incontri con la Curia, l’ultimo in queste ore, conferma l’appuntamento in uno spirito di pacificazione”, hanno reso noto da Palazzo di Città.” Tuttavia, non possono nascondersi perplessità ed amarezza per le polemiche di questi giorni ed il rincorrersi di voci che avrebbero potuto turbare la gioia che deve ispirare tale giornata – ha poi aggiunto il sindaco Napoli attraverso una nota – Pur rispettando l’autonomia dell’Autorità Ecclesiastica, la Civica Amministrazione ribadisce il suo prioritario impegno per difendere le consolidate tradizioni identitarie del Popolo Salernitano ed esprime stupore e rammarico per la scelta, perlomeno discutibile, di consentire l’ingresso del Santo a Palazzo di Città, casa di tutti i cittadini, in un giorno feriale e di impedirlo durante la solenne processione. Il Comune di Salerno invita tutti i salernitani a stemperare queste tensioni in onore dell’amato Patrono”. Insomma, ancora una volta Napoli ha tentato di imitare il suo predecessore, il governatore De Luca. Ma anche questa volta il risultato è stato dei peggiori, a testimonianza, forse, dell’incapacità di Enzo Napoli nel prendere una presa di posizione netta che gli avrebbe sicuramente valso critiche ma che avrebbe dimostrato di “volere rispetto”. Salerno è sua, di De Luca s’intende. E Napoli non può far altro che accettare questa realtà. I suoi tentativi di imitare “lo sceriffo” falliscono miseramente. San Matteo, intanto, continua ad essere motivo di discordia tra Chiesa e Comune. Ora, non resta che attendere cosa accadrà il giorno dei solenni festeggiamenti che si concluderanno alla mezzanotte in punto con dei fuochi d’artificio che godono anche del contributo dell’amministrazione comunale