di Andrea Pellegrino
«Dall’atto aziendale l’unico ospedale che perderà sarà il “Ruggi”». Per Margaret Cittadino, sindacalista Cgil sanità, l’impianto dell’atto aziendale predisposto dai manager dell’ospedale universitario “Ruggi d’Aragona” (che comprende anche quattro altri ospedali) risponde solo a “logiche politiche”. Secondo la prima analisi di ciò che verrà variato all’interno delle strutture sanitarie pare che ad essere svuotato sia quella di via San Leonardo. Senza trascurare l’immediata chiusura del reparto di day hospital oncologia del “Da Procida” che sta provocando notevoli e giustificate proteste (inascoltate da parte della dirigenza) dei pazienti. Per Margaret Cittadino il problema di fondo resta: “Si può fare il miglior atto aziendale ma poi non può essere messo in pratica perché mancano i fondi e mancano i mezzi”. Infatti, la sindacalista dice: «Per garantire le ferie ai medici e agli infermieri abbiamo ridotto nel mese estivo il 50 per cento dei posti letto. In questo contesto come è possibile immaginare strutture di eccellenza?». Ed ancora dice: «La logica di accontentare i sindaci delle varie strutture sanitarie, penso Cava de’ Tirreni o San Severino, può passare per uno svuotamento del “Ruggi d’Aragona” che è l’ospedale principale della provincia di Salerno?». Oltre l’oncologia al “Da Procida”, infatti, secondo l’atto aziendale, Salerno – ed in questo caso il “Ruggi” – perderebbe anche il reparto di odontoiatria legato alle malattie infettive. «C’è una struttura destinata ai malati infettivi o ai disabili che sarà trasferita a San Severino – dice la Cittadino – eppure questo reparto era funzionale per il “Ruggi”». Ma ancora, elenca: «Verranno ridotti i posti nel reparto di malattie infettive, cosa assurda in considerazione degli allarmi internazionali e dei recenti sbarchi. Perdiamo l’attività di senologia che sarà trasferita a Cava de’ Tirreni, mentre era una cosa da non perdere a Salerno. Così come la dermatologia che andrà lo stesso al nosocomio metelliano». Almeno, prosegue la sindacalista: «Manteniamo ciò che abbiamo e che viene considerato di qualità e viene apprezzato dagli utenti. Così si accontenta solo qualcuno a discapito di una città come Salerno e penso che si distrugga tutto». Ed altro che nuovo pronto soccorso in via San Leonardo. A quanto pare la situazione sarebbe immutata, anzi la confusione sembra che sia aumentata. «Per fortuna che quest’estate non ci sono stati particolari casi», afferma la Cittadino che dice: «Al “Ruggi” c’è un pronto soccorso che scoppia ma soprattutto perché manca il personale. Fino a quando ci sarà il blocco del tourn over sarà sempre così». Il disagi maggiori sarebbero nel reparto di ortopedia mentre in alcuni giorni si registrano file interminabili di utenti che fino a sera attendono di essere visitati al pronto soccorso. Una situazione appesantita dalle recenti chiusure di strutture sanitarie in provincia di Salerno. Infine l’appello: «Ognuno faccia la sua parte: i partiti, i medici e le organizzazioni sindacali affinché si eviti un pasticcio e si eviti di distruggere l’esistente».