Il presidente Ciampa: "Bisogna spingere di più sull’incidente probatorio per consolidare le prove" - Le Cronache
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Il presidente Ciampa: “Bisogna spingere di più sull’incidente probatorio per consolidare le prove”

Il presidente Ciampa: “Bisogna spingere di più sull’incidente probatorio per consolidare le prove”

di Monica De Santis

L’importanza di avere delle sale d’ascolto protette e di puntare sull’incidente probatorio, sono stati i due argomenti analizzati ieri mattina dal presidente del tribunale di Salerno, Giuseppe Ciampa e dal Procuratore aggiunto dottor  Francesco Soviero, a margine della cerimonia di ringraziamento per le tre associazioni che si sono occupate dell’allestimento delle sale d’ascolto protetto… “Queste sale d‘ascolto protette sono molto importanti  – spiega il presidente Ciampa – perché creano un ambiente  simile ad una cameretta di casa e lo scopo è quello di mettere il minore a proprio agio, così da raccogliere le dichiarazioni evitando la vittimizzazione secondaria, cioè il trauma di dover deporre davanti all’imputato, agli avvocati etc. In questo modo diventa tutto più semplice ed anche la prova, in ha una maggiore genuinità, che non viene inquinata dallo sguardo dell’imputato che il bambino non vede, non viene inquinata dalla parola sbagliata che si può dire nel corso dell’esame e quindi la prova sarà più attendibile rispetto a quello che sarebbe il contraddittorio tradizionale”. Sull’incidenza del fenomeno della violenza sui minori a Salerno, il dottor Ciampa spiega che… “Fortunatamente il fenomeno, almeno per il Gip, non è molto diffuso. Nel senso che negli ultimi 7  mesi, abbiamo usato le stanze solo 15 volte. Quindi il fenomeno esiste, ma non in maniera grave”. Sugli effetti negativi dovuti alla pandemia, ovvero sull’aumento dei casi di violenza su minori e donne, il procuratore aggiunto, Francesco Soviero, che coordina proprio la sezione che si occupa dei reati di genere e di violenza sui minori spiega che “Durante il periodo della pandemia, che ha visto le famiglie costrette in casa per tanto tempo, si è registrato un incremento dei fenomeni di violenza. Ovviamente si passa dalle cose un po’ più semplici come un litigio a cose più gravi che ovviamente sono da noi monitorate. In Procura, d’intesa con il Tribunale, abbiamo fatto un protocollo d’indagine, anche con le associazioni che si occupano di tutela dei minori e delle donne abusate, per garantire un intervento rapido da parte delle forze di polizia e della magistratura, perché questo è il metodo più efficace per metterle in sicurezza le vittime e, con l’aiuto di queste associazioni, garantire la loro sicurezza anche durante il processo”.   “Dobbiamo però separare le posizioni – aggiunge il presidente Ciampa – Nel senso che la Procura procede con  le indagini, dopo di che il giudice interviene oppure interviene quando c’è l’incidente probatorio che deve essere richiesto. Ecco il ricorso all’incidente probatorio secondo me andrebbe molto aumentato perchè la difficoltà vera in questi processi è che quando passa troppo tempo dal momento in cui nasce il processo a quando si arriva al dibattimento cambiano tante cose a livello familiare. Quindi se la prova non è stata già raccolta in precedenza attraverso l’incidente probatorio è difficile che possa sempre reggere a dibattimento. Ecco perché noi chiediamo spesso alla procura di investire di più su questo modello di acquisizione della prova, che è un modello particolare. Si fa nella fase di indagine attraverso le forme del contraddittorio. Un’udienza in cui si sente il minore e si blinda la prova rendendo in qualche modo questi dati informativi che nascono dalle deposizioni al pubblico ministero più forti perché vengono fortificate dalla presenza del giudice al contraddittorio. Dunque la spinta vera è l’incidente probatorio”. E questo viene confermato anche dal procuratore aggiunto Soviero… “Abbiamo stabilito nell’ultimo protocollo di incentivare, la dove è possibile, l’incidente probatorio. Cerchiamo di sensibilizzare i singoli sostituti procuratori che si occupano di questi reati a ricorrere di più a questo tipo di acquisizione delle prove, che ha anche un’altra funzione, quella di evitare la vittimizzazione secondaria.  Perché le vittime di questi reati se vengono sentite più volte, ed anche a distanza di tempo, o durante il dibattimento, rivivono il trauma e difficilmente riescono ad uscirne e a riprendersi, invece con questo strumento cerchiamo di evitare tutto ciò”.