Il mestiere di pizzaiolo, da sempre simbolo della tradizione italiana, sta vivendo una trasformazione profonda. Quella che un tempo era considerata una professione di ripiego per molti giovani è oggi una scelta consapevole e qualificata, che richiede un’ampia preparazione. Il pizzaiolo moderno è molto più di un artigiano che maneggia acqua e farina è un professionista che lavora con metodo scientifico, creatività e consapevolezza culturale. Oggi, sempre più giovani intraprendono questo percorso professionale dopo una formazione specializzata, frequentando scuole professionali, corsi avanzati e persino studi universitari. Non è raro che un pizzaiolo del nuovo millennio conosca il valore dei grani antichi, la dinamica della lievitazione naturale e l’importanza della sostenibilità. La pizza non è più solo un piatto, ma un’espressione culturale capace di raccontare il territorio e di valorizzare gli ingredienti locali. E in un settore sempre più competitivo, la figura del pizzaiolo assume anche un ruolo imprenditoriale, promuovendo il proprio brand e la propria filosofia gastronomica. Il Campionato Mondiale della Pizza DOC a Paestum ha confermato l’evoluzione di questa professione, dando voce a pizzaioli di spicco che hanno condiviso le loro esperienze. Tra le testimonianze più significative dell’evento, c’è stato l’entusiasmo del piccolo Alessandro Iovane, di appena 7 anni, che si allena con un disco di silicone per imparare il freestyle. Durante la sua prima intervista, (come dice la mamma) ma già da vera star, Alessandro ha risposto senza esitazione alla domanda su cosa volesse fare da grande: “Il pizzaiolo, come il mio papà!” Un sogno che lo avvicina al padre, Marco Iovane della pizzeria Gustami a Scisciano. Alessandro racconta che il suo papà è bravissimo e fa’ la pizza più buona di tutti, la sua preferita è quella con salsiccia e friarielli, quella con i wurstel non la mangia, perché ha visto un video di come vengono fatti i wurstel e lui preferisce la salsiccia. La pizza la porta anche a scuola ogni giorno, e che tutti i suoi compagni lo invidiano. Gino Sorbillo, pizzaiolo di fama mondiale, ha evidenziato come il mestiere oggi sia una professione consapevole e attenta alla qualità. “Oggi il pizzaiolo è un professionista che porta avanti con orgoglio un patrimonio secolare, con lo sguardo rivolto al futuro. Siamo attenti alla qualità degli ingredienti, alla sostenibilità e alla ricerca di nuove tecniche che rispettino la tradizione ma valorizzino anche il nostro mestiere.” Sorbillo ha parlato anche della soddisfazione personale di vedere suo figlio, studente in una scuola salesiana, che con orgoglio dice che il padre fa il pizzaiolo. “Per lui, sono il papà che fa la pizza,” ha detto Sorbillo, ricordando l’importanza dei valori e del legame familiare nel suo mestiere. Gabriele Bonci è diventato uno dei volti più noti della pizza grazie alla televisione, che ha avuto un ruolo cruciale nel trasformare il pizzaiolo da semplice artigiano a vero e proprio professionista ammirato. Con la sua partecipazione a La Prova del Cuoco insieme ad Antonella Clerici, Bonci ha portato nelle case degli italiani la sua pizza in teglia romana, mostrando ogni volta il suo talento nel creare impasti soffici e saporiti. Le grandi mani, che lavoravano con abilità e forza, e il suo stile genuino e appassionato hanno colpito il pubblico, elevando la figura del pizzaiolo a nuova icona della gastronomia. Grazie a questa esposizione mediatica, ha dimostrando che il mestiere del pizzaiolo può essere una scelta prestigiosa e creativa. La TV ha fatto sì che milioni di persone vedessero la pizza non solo come un piatto popolare, ma come un’opera d’arte, portando tantissimi giovani a sognare di fare questo lavoro e contribuendo a rendere la professione sempre più ambita. Bonci ha quindi rappresentato un cambiamento culturale: il pizzaiolo non è più un mestiere di ripiego, ma una carriera stimata e rispettata, capace di unire tradizione e spettacolo. pizzaiolo e star televisiva, ha condiviso il suo pensiero sulla pizza come “opera d’arte” e “tradizione tracciata nel tempo”. “Parliamo di evoluzione, non di rivoluzione,” ha detto Bonci, evidenziando come l’innovazione consista nel lasciare un’eredità culturale e di idee alle generazioni future. “Il futuro della pizza risiede proprio in questi giovani, capaci di andare oltre, anche senza aggrapparsi alla tecnologia.” Enrico Porzio, pizzaiolo napoletano e star dei social, con all’ attivo varie attività fiorenti, ha raccontato di aver vissuto in prima persona le due fasi del cambiamento nella professione: dalla figura di pizzaiolo negli anni ’90 e 2000, prevalentemente di uomini analfabeti che avevano dedicato la propria vita al lavoro, motivo per cui era considerato un mestiere di poche gratificazioni alla figura moderna di pizzaiolo. Il pizzaiolo oggi è un mestiere ambito tanto che ormai pullulano scuole di formazione, accademie, corsi, eventi prestigiosi al fianco di chef stellati, a testimonianza della grande crescita professionale che ha avuto il pizzaiolo diventando anche uomo colto e preparato. “Il cambiamento è sotto gli occhi di tutti,” ha spiegato Porzio. “Essere pizzaiolo è una vera missione: diffondere la mia arte nel mondo e insegnare ai giovani questo magnifico lavoro.” Raffaella D’Andrea