Il libro di Francesco Malzone - Le Cronache Spettacolo e Cultura
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Il libro di Francesco Malzone

Il libro di Francesco Malzone

Castellabate cittadella del Libro con Francesco Malzone, intrepido velista che ha raccontato tante sue vittorie su tutti gli Oceani. Il nocchiero per eccellenza della Marina Militare ha presentato a Castellabate il volume che racconta in 400 pagine le centinaia di imprese veliche su tutti i paralleli. Francesco Malzone, con il mare negli occhi, inseguendo un sogno nel vento, il velista che gli ammiragli hanno voluto al timone nelle più prestigiose vittorie. Il libro che racconta della sua avventurosa vita in mare è stato scritto da Ferruccio Russo e dato alle stampe per le Edizioni Scientifiche Artistiche con il titolo”Il Cilentano che sognava il mondo”. Prefazione dell’ammiraglio Giovanni Vitalone, capo di Stato maggiore e postfazione dell’ammiraglio di squadra Umberto Santanera. Così lo scrittore Ferruccio Russo, appassionatosi ai racconti fantastici del cavaliere Malzone, trasporta su carta le tante avventure veliche e nella prefazione scrive: “ho voluto catturare l’infinita bellezza del mondo che lui ha vissuto e consegnarla ai lettori, a coloro che vorranno vivere quella che è forse l’ultima vita avventurosa per mare, nel senso classico del genere”. Così nella rassegna libraria Libri Meridionali – Editoria del Sud, ogni sera si cambia genere di scrittori ed ogni sera tanto pubblico gode di avventure letterarie per un soggiorno a Castellabate fra mare e relax e, di sera un pizzico di cultura aiuta a rigenerare l’anima. In una serata dedicata tutta alla vela ed alle storiche vittorie delle barche della Marina Militare come il “Corsaro II” e la “Stella Polare”, queste furono protagoniste di memorabili imprese sportive, vincendo le regate più prestigiose al mondo. Al timone sempre lui il nocchiero Francesco Malzone, il lupo di mare che si contesero tutti gli ammiragli. E per un ventennio in giro per gli oceani, una regata dopo l’altra: Long Beach-Hawaii; Torquay One ToCup, con l’ammiraglio Straulino; Middle Sea Race di Malta, disputata 8 volte; Giraglia per 6 edizioni; Annapolis Maryland-Newport; Porto Pollenza-Palma di Maiorca; TransAdriatica Spalato-Tremiti-Trieste; Anzio-Mondello, con Straulino; innumerevoli campionati in Sardegna; Vari campionati italiani nel Tirreno ed altre regate. Ma la Regata che gli valse la nomina a Cavaliere della Repubblica fu l’intrepida Transattlantica Bermude –Travemunde (Germania) del 1968, con al comando Giancarlo Basile, dove vinsero su barche più prestigiose. Prima della Partenza dall’Italia, l’ammiraglio Straulino chiamò Malzone e lo avvertì che la Stella Polare era in cantiere per importanti riparazioni e gli raccomandò di sistemare gli alberi in un determinato modo per i venti atlantici. Alla partenza dalle Bermuda, il ventidue metri italiano, al cospetto dei super yacht internazionali come: Stormvogel, Kialoa, Ondine, Germania VI, Hamburg VII, sembrò una piccola e modesta nave scuola. Dopo attraversato l’oceano, si risaliva verso la Gran Bretagna del Nord, su 2000 miglia, il ritardo italiano era di oltre 200 miglia, la maggiore superficie velica delle grandi barche aveva fatto la differenza con la barca della Marina. Ma il comandante Basile non ci sta, annusando il vento, tirò un asso dalla manica e con una magistrale genialata, oltrepassato il mare della Scozia, ordinò di abbandonare le coordinate stabilite e timonare tutto verso il Nord, fra le acque gelide in una rotta pericolosa. Dai comunicati radio sulla Stella Polare si apprese che tutti gli avversari navigavano a 50/70 miglia, mentre la barca italiana viaggiava spedita fra il gelo del Nord a 220/230 miglia e fu così che in tre giorni e tre notti fu recuperato l’enorme svantaggio. Verso il traguardo della Germania, in una notte di luna, Malzone avvista tutte le barche innanzi citate, fra loro ravvicinate verso il traguardo finale, che come in un sogno erano state raggiunte. E navigando in vista del traguardo Francesco Malzone disse al comandante Basile di passare al timone e raccogliere gli onori dopo la brillante idea che li aveva portati alla vittoria. Fu il trionfo del comandante Basile, che da signore del mare, volle compiere un gesto di grande altruismo marinaresco lasciando il timone al nocchiero Malzone, che nelle peggiori condizioni meteo aveva sfidato le onde. E dalla prestigiosa vittoria in Germania se ne aggiunsero consecutivamente altre sei, nelle regate disputate in Gran Bretagna. Di quest’epica impresa sui mari è rimasta fulgida memoria negli annali della Marina e dello sport velico italiano, tanto è vero che a 35 anni dalla storica vittoria, il comandate Basile, divenuto ammiraglio, portò ad Agnone Cilento, di fronte alla casa di Francesco Malzone la Stella Polare, dove lo scrivente fu invitato a bordo e mentre si veleggiava verso Punta Licosa, il giovane comandante effettuò un solenne cambio di marinai, passando il comando allo storico equipaggio. Tutto questo e tantissime altre regate lo scrittore Ferruccio Russo nel libro “Il cilentano che sognava il mondo” racconta in modo avvincente, unitamente alla vita di Malzone, molti dialoghi intercorsi fra gli equipaggi e comandanti e nei vari capitoli spesso vengono fuori tattiche veliche e manovre dei grandi maestri. Malzone confessa ai tanti amici venuti alla presentazione del suo libro: Con il mio innato impegno mi dedicai alla vela fra tante vittorie e ricevendo innumerevoli onori ma, dopo 20 anni di Marina Militare, sempre attivo come nocchiero prima sulla Nave Vespucci, poi sulla nave Palinuro ed altre unità della flotta, oltre a cambiare destinazione e incarichi in vari porti Italiani, sempre all’improvviso arrivava l’ordine dal Comando di Roma e dovevo raggiungere in aereo le unità a vela della Marina dall’Australia alle Americhe o in Europa e prendere parte come timoniere alle regate più importanti al mondo. Mi accorsi di non poter avere una vita familiare, infatti quando è nata mia figlia Mena ero in Oceano a destreggiarmi coi venti e le onde. E fu così che maturai la convinzione di lasciare la Marina, ma subito fui richiesto come skipper civile e passai al comando delle barche di Agnelli ed altri noti personaggi del mondo della vela. Una storia avvincente quella di Malzone, l’uomo dal carattere forte ed il marinaio sempre all’avventura, che lo scrittore Ferruccio Russo ha saputo far trasparire dai racconti. Durante il corso della serata la dottoressa Rosa Fiorenza Ianni, ha letto le pagini più appassionanti delle vittorie di Malzone, ottenute in regate veliche tra l’Europa e le Americhe. E fra gli applausi dei tanti velisti presenti all’evento si è chiusa un’altra magica serata di libri per la XXXV edizione di Libri Meridionali- Editoria del Sud.

Giuseppe Ianni