Per una vicenda di presunte parcelle gonfiate era stato indagato dalla Procura di Roma con l’accusa di corruzione e di abuso d’ufficio in concorso. Finisce con una assoluzione con formula piena, perché il fatto non sussiste, la vicenda giudiziaria di Corrado D’Ambrosio, difeso dall’avvocato Fabio Viglione, magistrato all’epoca dei fatti, della X sezione civile del Tribunale di Napoli e della sezione distaccata di Ischia. Dopo essere stato indagato nel 2015, lo stesso magistrato fu trasferito dal Csm l’anno dopo, su richiesta dell’allora Ministro della giustizia Orlando, presso la prima sezione del tribunale civile di Salerno. Le indagini preliminari furono coordinate dal procuratore Giuseppe Pignatone e dal sostituto Laura Condemi
La sentenza di assoluzione, emessa due anni fa dal Tribunale di Roma, non è stata impugnata dalla Procura, per cui è diventata definitiva.
Una vicenda giudiziaria che all’epoca dei fatti fece grande scalpore per lo spessore delle accuse che furono mosse nei confronti di D’Ambrosio, accusato di
nominare come consulente d’ufficio un parente di sua moglie, gli liquidava parcelle «esorbitanti» e poi tratteneva per sé un terzo dell’importo, fino a ricevere «decine di migliaia di euro». Nella vicenda fu coinvolto anche un commercialista. Il magistrato napoletano, secondo l’impianto accusatorio che non ha retto in dibattimento,avrebbe emesso a favore del commercialista “amico” «decreti di liquidazione in violazione del Testo Unico Spese di Giustizia, erogando così importi esorbitanti». Sempre secondo l’accusa, la corruzione si sarebbe sostanziata nel fatto che il giudice civilista «riceveva per sé una parte degli onorari liquidati, concordando con il consulente il riconoscimento di una somma complessivamente determinabile in decine di migliaia di euro e comunque esattamente quantificabile in 11.606 euro».
Per D’Ambrosio anni difficili avendo professato sempre la sua innocenza e correttezza nei compiti svolti. Verità che è venuta fuori con il verdetto di assoluzione che certamente non lo ripaga di tante amarezze. Non è dato sapere se D’Ambrosio sarà reintegrato di nuovo presso il Tribunale di Napoli o resterà a Salerno.
re.cro.