Tra i quattro “viceimpresentabili” di cui ieri mattina ha parlato “Il fatto quotidiano” c’è anche lui. Vincenzo De Luca, insieme a Gianfranco Micciché, Antonio Catricalà e Filippo Bubbico, è nella rosa dei quattro impresentabili di cui “Il Fatto” ha tracciato profili e scandagliato procedimenti penali e condanne a carico. Menzione speciale per il sindaco di Salerno anche nell’editoriale di Marco Travaglio, con cui il primo cittadino non ha mai avuto un idilliaco rapporto. «Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno – scrive Travaglio – è imputato in tre processi per storie di appalti, incarichi e vicende urbanistiche (truffa e falso, peculato, associazione per delinquere e concussione), è stato condannato e poi prescritto per reati contro l’ambiente, ed è indagato per falso ideologico e abuso d’ufficio a proposito del mostruoso progetto “Crescent”. Secondo voi dove l’hanno messo? Ma viceministro alle Infrastrutture ovviamente. Anche per le sue doti di pacificatore contro il partito dell’odio, suo il distensivo invito a Roberta lombardi “vai a morire ammazzata”!».
Di Vincenzo De Luca si è occupato, poi, Vincenzo Iurillo che, nel suo approfondimento sul sindaco di Salerno, intitolato “Ai lavori pubblici l’eterno sindaco di Salerno assediato dai magistrati campani”, ne ha ricordato le peripezie giudiziarie. In primis quelle legate al Crescent e a piazza della Libertà. Indagini che sono ancora in pieno svolgimento.
«La nomina di governo – scrive Iurillo nel suo articolo – arriva mentre l’inchiesta sul Crescent è a una svolta, con nuove accuse e l’iscrizione di altri indagati, tra i quali un funzionario dell’Agenzia del Demanio». Poi lo screening delle opere pubbliche salernitane: cantieri aperti, iniziati, e che, in alcuni casi vegetano da anni nel più totale immobilismo.
«Lungo l’elenco di incompiute e di faraonici progetti – si legge ancora – appesi al filo di vicende giudiziarie che Salerno ha scritto negli anni del deluchismo». Cittadella, LungoIrno, Stazione marittima,Sea park. Insomma, non proprio il curriculum ideale per chi andrà a breve ad occupare la poltrona di viceministro alle Infrastrutture.
Senza poi dimenticare la sempiterna metropolitana ed i trasporti pubblici al collasso.
5 maggio 2013