di Rosa Coppola
I reparti emergenziali del ‘Ruggi’ di Salerno in prima linea contro il Covid vanno verso la normalità delle attività ma rischiano, come un anno fa, la mancanza di personale. Un ritorno al punto di partenza, o quasi, quello che le Rianimazioni, e molte altre Unità ospedalieri, potrebbero tornare a vivere quando le attività si avvieranno nel solco della ordinarietà. Un campanello d’allarme emerso nel corso della trasmissione “Le Cronache Salute”, andato in onda ieri sui canali social del quotidiano, che ha affrontato il tema della riorganizzazione in corso all’interno dei plessi nosocomiali afferenti l’Azienda ospedaliera universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona” di Salerno grazie alla curva dei contagi nettamente in calo. “Il trend della curva di positività è nettamente diminuito, spiega Rosa Frammartino- bed manager del Pronto soccorso aziendale-. La richiesta di degenza in Rianimazione è diminuita, anzi al Pronto soccorso si stanno ripresentando con forza le patologie internistiche. Si va verso una riorganizzazione complessiva dell’Azienda: i reparti accorpati presto torneranno all’attività ordinaria, come quelli convertiti in Covid”. “I numeri parlano chiaro: abbiamo avuto 198 pazienti in rianimazione, un lavoro di peso, importante, che parla chiaro sull’impegno portato avanti – spiega Renato Gammaldi – direttore dell’Unità operativa complessa di Rianimazione ed anestesia del plesso ‘Ruggi’ in prima fila nella lotta alla pandemia. Oggi i numeri sono cambiati, ma l’attenzione resta alta e i ‘moduli’ restano ancora disponibili, aperti come si suol dire”. Ma c’è, come dicevamo, la preoccupazione di tornare alla normalità con poco personale, come in periodo pre virus. “Il Covid ha avviato un processo di reclutamento tramite Avvisi e bandi; oggi questi professionisti comprensibilmente chiedono la stabilizzazione mentre altri vanno, altrove, magari si avvicinano a casa. Io da settembre ad oggi ho perso sette unità. E nel corso degli anni oltre dieci”, conclude Gammaldi. “La situazione sta tornando alla normalità, è vero. Noi abbiamo lasciato il plesso Da Procida per ritornare in via San Leonardo- spiega il direttore di Malattie Infetttive, Alfonso Masullo. Anche noi registriamo meno personale, visto che molti vanno via. Ma non è proprio un ritorno come il pre Covid. Noi ora dobbiamo pensare a curare le patologie ‘infettive’ che non sono certo andate in vacanza, non sono sparite. Presto credo che torneremo alla normalità delle attività”. Copione simile nella Rianimazione di Cava de’ Tirreni. Marina Bisogno- coordinatrice infermieristica del reparto metelliano e presidente della commissione d’Albo dell’Ordine degli Infermieri di Salerno spiega. “Il reparto è ancora al Da Procida con i suoi quattro posti letto; la direzione strategica deciderà quando ritrasferire l’Unità a Cava: non è mai bello quando si chiude una Unità ospedaliera. Ovviamente quando decisero il trasferimento vi erano alla base importanti motivazioni. Qui abbiamo affrontato l’emergenza in modo deciso, stabilizzando per poi trasferire o curare a domicilio, quando si poteva. E grazie al gioco di squadra e l’impegno di tutti, in primis degli infermieri”.