di Marta Naddei
Rainone ed il Comune di Salerno nemici-amici. Se da un lato la famiglia di costruttori e l’amministrazione cittadina fanno fronte comune sul caso Crescent, dall’altro lato sul caso del palazzo delle Poste centrali di corso Garibaldi è guerra aperta. Il Comune di Salerno, infatti, ha deciso di presentare ricorso al Consiglio di Stato – con determinazione del direttore del settore avvocatura Aniello Di Mauro del 9 settembre – contro la sentenza numero 1608 emessa dal Tar di Salerno lo scorso 22 luglio, in accoglimento del ricorso presentato dalla Rainone Real Estate nel mese di gennaio, e con cui, di fatto, è stata decisa la sospensione dell’efficacia di parte della variante parziale al Puc che, per quanto attiene allo storico palazzo di Poste e telegrafi, aveva mantenuto gli standard di “pubblica utilità” della struttura di corso Garibaldi. Quest’ultima è stata acquistata nel 2010 proprio dallo spin off immobiliare della famiglia di costruttori dell’Agro al fine di farne un residence di lusso vista mare con tanto di uffici e box pertinenziali che dovrebbero sorgere nell’area sottostante la chiesa di san Pietro in Camerellis (seppur quest’ultimo progetto sia distinto da quello riguardante il palazzo delle Poste centrali, ma ad esso chiaramente collegato). Insomma, il mantenimento di standard di pubblica utilità sarebbe andato a cozzare contro il progetto della Rainone Real Estate. Il Tar di Salerno ha dato ragione alla ditta la scorsa estate, ma ora il Comune di Salerno, che sembra non avere proprio intenzione di ritornare sui propri passi apportando delle modifiche alla variante parziale al Puc – approvata in Consiglio comunale il 23 ottobre 2012 – e dunque replica con un ricorso al massimo organo di giustizia amministrativa dopo «attenta valutazione, operata congiuntamente dal competente settore urbanistica per ciò che concerne l’aspetto squisitamente tecnico, e dal settore avvocatura per l’aspetto legale» ed in base alla quale «si ritiene opportuni proporre appello avverso la sentenza». Tutto comunque in attesa di altri due ricorsi aventi ad oggetto la stessa variante parziale al Puc: quello presentato dal gruppo Marinelli del Lloyd’s Baia hotel e quello presentato dall’arcivescovo Moretti per l’area inerente la colonia San Giuseppe ed in discussione, dinanzi il Tribunale amministrativo regionale, il prossimo 5 dicembre.
Parcella da 25 mila euro. Una parcella da 25mila euro per rappresentare il Comune nella vertenza legale contro la Rainone Real Estate. E’ questa la somma che sarà corrisposta all’avvocato salernitano Antonio Brancaccio che avrà il compito di portare avanti le tesi dell’amministrazione comunale di Salerno in sede di udienza in Consiglio di Stato per quanto attiene l’appello relativo alla questione del palazzo delle Poste. L’incarico è stato conferito con determinazione, da parte del settore avvocatura del Comune di Salerno, numero 3130 dello scorso 12 settembre. La scelta è ricaduta sull’avvocato Brancaccio (che già difende l’ente nel contenzioso amministrativo riguardante il Crescent) dal momento che «l’avvocatura comunale è oberata di lavoro e non può, da sola, far fronte a questo ulteriore carico di lavoro». Il compenso da destinare al legale farà carico sul capitolo 130001 del bilancio 2013 del Comune di Salerno. Per l’avvocato Brancaccio già pronto un acconto di quasi 10mila euro.