Erika Noschese
Cambio di guardia, per l’Asl di Salerno, ufficializzato ieri mattina presso la struttura di via Nizza. L’ormai ex direttore Antonio Giordano è andato via, salutando i suoi colleghi, per lasciare spazio a Mario Iervolino, nuovo commissario in carica che sarà a capo dell’azienda sanitaria locale. Il neo commissario fa il punto della situazione, evidenziando le criticità del territorio e, dunque, la carenza di personale: «Il numero del personale è inferiore rispetto al fabbisogno che c’è in Regione Campania. Aabbiamo 8mila persone in meno sul piano di rientro e dobbiamo cercare di recuperare almeno su quello che ha già fatto il dottor Giordano e su quello che riuscirò a fare io anche se dobbiamo andare a comprare servizi esterni per recuperare assistenza con i pazienti». Per Iervolino necessaria anche la collaborazione con l’azienda ospedaliera universitaria, Ruggi d’Aragona, escludendo – a quanto pare a priori – un incontro con il magnifico rettore Aurelio Tommasetti. «C’è bisogno di collaborazione. Il rapporto con il Ruggi sarà un rapporto di collaborazione piena. Oltretutto il direttore generale è un amico e collega da anni e non c’è problema nel recuperare questo tipo di rapporto», ha detto ancora l’ex direttore del dipartimento ospedaliero della Napoli 1 che gli vanta un bagaglio di esperienza che «metto a disposizione per cercare di dare il meglio». Con l’insediamento di Iervolino, l’ex direttore dell’Asl, Antonio Giordano ha salutato i suoi colleghi, non senza un pizzico di amarezza: «Voglio solo dire che sono stato bene qui, siamo stati bene. Abbiamo avuto l’enorme privilegio di incontrarvi e di costruire insieme a voi un percorso che per tante motivazioni non ha avuto la sua durata temporale prevista ma che, nella sostanza, è definito attraverso documenti, strategie, atti. Quello che è accaduto è accaduto perchè abbiamo avuto il privilegio di incontrarvi. Voi ci avete aiutato a produrre atti e azioni che credo facciano parte del nostro orgoglio come direzione e per voi un canovaccio su cui continuare e dai quali è difficile tornare indietro sia perchè sono documenti strategici sia perchè sono azioni che hanno invertito la tendenza a livello assistenziale. Tutto quello che abbiamo fatto lo abbiamo fatto con una motivazione fondamentale: servire le persone e quindi di farvi lavorare bene per poter servire i cittadini della nostra provincia di cui faccio parte».