Venerdì 19 novembre al Teatro Verdi di Salerno, si è tenuto il consueto appuntamento con il Premio Guido Scocozza. Appuntamento che vedeva dopo la consegna dei premi, un momento di spettacolo messo in atto da alcuni artisti salernitani. Purtroppo si è verificato un episodio che non è stato gradito ad alcuni di loro. In particolare Guido Cataldo, che ha firmato le musiche dello spettacolo, sul suo profilo Facebook, nella giornata di ieri, ha scritto un lungo sfogo, denunciando l’irrispettosita di alcune persone, appartenenti alla classe politica locale, nei confronti degli artisti e del luogo stesso. Nello specifico Guido Cataldo ha scritto: “Non c’è nulla di più offensivo per un artista che vedere, mentre sta per entrare in scena, l’intera prima fila di spettatori alzarsi simultaneamente e lasciare il teatro. È accaduto venerdì 19 novembre al Teatro Verdi di Salerno in occasione del Premio Scocozza. Dopo la passerella per la consegna dei premi, i rappresentanti del Comune di Salerno, della Provincia di Salerno e della Regione Campania, hanno dato spettacolo con una coreografia ricorrente nel mondo politico eseguita alla perfezione. Pochi secondi prima che iniziasse CANZONIERE P’ ‘ E PICCERILLE, spettacolo per altro annunciato da tutti i mezzi di informazione e visibile a chiare lettere sugli inviti, come colombe dal desìo chiamate, in tutta fretta si sono allontanati. È questo il rispetto che i nostri politici, rappresentanti dei cittadini al Comune, alla Provincia e alla Regione hanno per i tanti artisti che, dopo due anni di inattività forzata, si affacciano di nuovo sulle tavole di un palcoscenico e proporsi , dopo dure ed estenuanti prove, all’ applauso del pubblico? Il lavoro di mesi da parte di musicisti, cantanti, attori, ballerine, regista, coreografa, scenografo e tecnici completamente ignorato, anzi snobbato! A questo punto mi chiedo: ma questi politici conoscono le regole della buona educazione? Sanno che il palcoscenico è un luogo sacro? Sono andati mai a teatro e sapere come ci si comporta? Quale esempio passa con tale comportamento? Se fossero rimasti avrebbero assistito a uno spettacolo dignitoso e professionale, scritto e portato in scena con l’intento e la speranza di avvicinare i nostri ragazzi alla lingua, tradizioni e cultura della nostra bella terra attraverso musica e canzoni napoletane. A me personalmente lo squallido esodo non ha procurato nessun dispiacere. Ho visto per troppe volte la stessa mortificante scena per esserne toccato, ma il pubblico l’ha notata e criticata duramente. Se fossero rimasti avrebbero potuto raccontare a casa, ai figli, ai nipoti di aver visto e sentito qualcosa di eccezionale messo da un gruppo di artisti professionali e professionisti. Peggio per loro! Quelle poltrone vuote gridavano in coro a tanta ignoranza e a tanta mancanza di rispetto verso l’arte”.
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