Erano giorni che meditava di lasciare la segreteria provinciale del Pd, poi la “mazzata” elettorale nel suo comune avrebbe fatto il resto. Così Gina Fusco, già candidata al Consiglio regionale con il Pd, ha lasciato il suo incarico di partito, comunicandolo ieri ai suoi amici e colleghi. L’esponente democrat pare non abbia digerito il disinteresse del partito rispetto alla sua candidatura alle Regionali che sarebbe dovuta essere espressione dell’apparato e quindi della segreteria provinciale. Poi la sconfitta di Mauri ad Angri, nonostante l’accordo con il Partito democratico ed il sostegno di Vincenzo De Luca giunto nella città dei Doria alla vigilia elettorale. Da qui la scelta di mollare il suo incarico provinciale. D’altronde l’organismo guidato da Nicola Landolfi ormai è da mesi che non si riunisce e quanto ad operatività ha raggiunto il suo minimo storico. «Ad analisi del voto semiconclusa – dice Gina Fusco – voglio chiedere scusa per tutte le volte in cui non sono riuscita a capire e per tutte quelle in cui non mi sono fatta capire, rinunciando troppo presto a difendere posizioni in cui credevo. Abbiamo fatto un lavoro buono solo a metà, ma è più giusto prendersi le responsabilità per le cose che sono andate male, piuttosto che i meriti per quelle che sono andate bene. Ho letto che della scarsa rappresentatività dell’Agro, qualcuno accusa la segreteria provinciale del Pd, un organismo del quale ho deciso di non fare più parte. Tuttavia, non mi ha mai convinto e non mi convincerà mai questo approccio giustificazionista che fa risiedere le colpe della nostra debolezza e frammentazione solo altrove. Quando parliamo dell’Agro pare di essere nella trama del Deserto dei Tartari. Personalmente, se avessi qualche posto da cui dimettermi lo farei, ma non ne ho e mi risulta impossibile dimettermi dalla passione»
Andrea Pellegrino