di Monica De Santis
Gianpaolo Zoccola è il titolare del ristorante Dimora Nannina, sito a San Cipriano Picentino. Come tanti suoi colleghi, pure avendo gli spazi esterni è perplesso dalle decisioni assunte dal Governo Draghi… “Questa non è una riapertura ma un’ulteriore limitazione. Se facciamo una differenza tra la zona gialla di Conte è quella di Draghi, nella prima almeno avevamo la possibilità di lavorare al chiuso a pranzo, adesso con un clima ancora instabile questo governo ci vuole far lavorare solo all’esterno, un po’ come dire che non dobbiamo lavorare. Senza contare poi il coprifuoco alle 22. Una cosa assurda che ci fa capire che questo Governo non sa proprio come vengono gestite le attività legate al mondo della ristorazione”. Per Gianpaolo era meglio un’altro tipo di organizzazione, fatta soprattutto di controlli… “Quando ci hanno permesso di stare aperti a pranzo, abbiamo più e più volte chiesto di effettuare controlli seri, perchè questo è l’unico modo per garantire la sicurezza alle persone. Allora perchè non ci vogliono ascoltare. Non era meglio consentirci di lavorare anche al chiuso ma con controlli adeguati. Chi sbagliava e non rispettava le regole veniva chiuso e sanzionato. Ma invece no, questo per loro non andava bene. Meglio questo ridicolo il coprifuoco”. Il ristoratore salernitano spiega un altro errore in questo ultimo Dpcm… “Non è pensabile che ieri sera ci comunicano che siamo zona gialla e che quindi da lunedì possiamo aprire. Non hanno capito che così non abbiamo neanche il tempo per riprogrammare la riapertura. Mi spiego, noi siamo un locale di cucina di mare e se mi avvisi il venerdì sera che da lunedì posso riaprire, mi dici dove lo vado a comprare il pesce e poi dopo tanti mesi di chiusura al pubblico mi devi anche dare il tempo di ripulire bene tutto il locale e di sistemare i tavoli all’esterno. Ci vuole programmazione per portare avanti un ristorante. Infatti credo che io farò un tentativo di riapertura non prima di mercoledì-giovedì. Nella speranza che poi il venerdì non ci cambiano nuovamente di colore”. Gianpaolo Zoccola però pone l’accento anche su un altro problema non da poco, ovvero la mancanza di personale… “Sembra strano, ma sia io che molti colleghi stiamo avendo difficoltà a trovare personale di sala e di cucina. Purtroppo con tutte queste chiusure ed aperture saltuarie, molti giovani dipendenti, che ovviamente non potevano stare dietro ad una cassa integrazione che non arriva, hanno scelto di cambiare totalmente lavoro. Ed ora è difficile riuscire a trovare del personale. E di questa difficoltà dobbiamo ovviamente rigraziare i nostri politici che hanno saputo solo chiuderci ma non hanno pensato minimamente di snellire la burocrazia e velocizzare i pagamenti della cassa integrazione. Chi ha famiglia non poteva certamente aspettare ed ha dunque preferito cambiare lavoro”.