di Monica De Santis
Dietrofront da parte dei ministeri della Salute e dell’Istruzione che ripristinano le regole precedenti in materia di scuola. In considerazione del fatto che la situazione epidemiologica è cambiata, in base all’aumento della circolazione virale, si ritiene opportuno sospendere il programma di sorveglianza con testing con un singolo caso positivo tra studenti e docenti. Pertanto si considera la quarantena per tutti i soggetti ritenuti contatti stretti di un gruppo classe anche se si è verificato un singolo caso tra il personale scolastico. In merito a questa decisione abbiamo chiesto alla dirigente scolastica del Liceo Da Procida, Annalaura Giannantonio, se è da considerarsi un passo indietro o invece uno in avanti per mantenere le scuole aperte il più possibile… “La situazione è molto delicata. Penso che questa sia la risposta a ciò che sta accadendo negli ultimi tempi. Non dobbiamo dimenticare che sia il ministero della salute che quello dell’istruzione avevano detto che bisognava guardare con chiarezza la situazione e valutare ogni eventuale decisione volta per volta, anche in base all’evoluzione del virus e al tasso dei contagi all’interno delle scuole. E’ evidente che negli ultimi tempi l’aumento della curva dei contagi esiste. Ecco perchè ritengo che la marcia indietro possa essere importante a tutela della scuola. Quello che noi dobbiamo pensare è che se registriamo un solo positivo, mettendo in Dad l’intera classe, tuteliamo gli altri alunni e riusciamo a mantenere l’obiettivo primario che è quello di far rimanere le scuole aperte. Quindi isolare il più possibile i singoli casi è una soluzione di contenimento per evitare la chiusura anticipata delle scuole”. In questi primi tre mesi di scuola ha registrato casi covid? “Tutto sta andando bene, stiamo cercando di essere organizzati sempre e di non lasciare nulla al caso. Al momento non abbiamo avuto casi di studenti positivi, bensì casi di genitori positivi e di conseguenza, anche solo per semplice prudenza, queste famiglie ci hanno avvisato e nel frattempo non hanno mandato i ragazzi a scuola in attesa dei tamponi. Quello che sto notando è che il tasso dei contagi alle superiori non è così elevato come lo scorso anno. Mentre da quello che mi sembra di comprendere è proprio nella scuola dell’obbligo dove negli ultimi tempi si stanno registrando molti più casi. Questo forse è dovuto al fatto che i minori di 12 anni non si possono vaccinare, mentre nelle scuole superiori di secondo grado buona parte degli studenti ha effettuato già le prime due dosi di vaccino”. Dal prossimo 15 dicembre docenti e personale Ata non vaccinato non potrà più venire a lavorare. Nella sua scuola sono tutti vaccinati oppure c’è qualcuno che ad oggi non ha ancora fatto il vaccino? “Abbiamo qualche caso sia tra i docenti che tra il personale Ata, ma parliamo di pochissime unità. Certamente abbiamo fatto presente le nuove disposizioni governative. Molti dei docenti e del personale vaccinato sta già facendo la terza dose. Chi invece non ha fatto neanche la prima dose, ha ancora un po’ di tempo. Noi abbiamo avvisato, abbiamo attivato anche una campagna di sensibilizzazione, ovviamente mi auguro il prossimo 15 settembre di non dover essere costretta a sospendere nessuno”.