Gianfranco Adinolfi, proprietario del “Lido Aurora” parla del futuro del settore - Le Cronache
Salerno

Gianfranco Adinolfi, proprietario del “Lido Aurora” parla del futuro del settore

Gianfranco Adinolfi, proprietario del “Lido Aurora” parla del futuro del settore

di Andrea Orza
Per la direttiva Bolkestein viene escluso un provvedimento in tempi brevi. Si confida in una strategia esaustiva che verrà proposta in via definitiva dalla Commissione europea. È il caso indagare la questione da una prospettiva locale piuttosto che transnazionale. Gianfranco Adinolfi, proprietario del “Lido Aurora” situato sul Lungomare Marconi, valuta i nuovi orientamenti europei.
Domanda capziosa. Secondo lei come si è arrivati a sollevare questa faccenda?
“La premessa era che la Bolkestein si occupasse della regolamentazione dei servizi in seno all’Unione Europea. Il carattere per così dire ‘continentale’ della direttiva avrebbe messo da parte gli assetti balneari, i quali sarebbero stati compresi per combinazione. Il folclore ultracentenario dei ‘Bagni’, che affonderebbero le loro radici nei primi dell’800 in Toscana, è una tipicità italiana. Una cultura vagamente affine alla nostra, la si può trovare in Europa, solo Spagna e in Portogallo. Per queste ragioni un’eventuale riforma sulle spiagge mette in allarme il nostro Paese.”
Quale sarebbe la proposta europea?
“Passeggiando per la Riviera di Viareggio si possono apprezzare stabilimenti balneari con una loro peculiare architettura. Le strutture, infatti, sono figlie di una tradizione centenaria e costituiti di cabine fatte in cemento che sorgono nell’area demaniale. Va da sé, che risulta difficile sradicare un patrimonio del genere, che viene a far parte del paesaggio. Ma arriviamo al punto! La normativa europea suggerirebbe di andare all’asta secondo il principio di libera concorrenza, del quale ci si avvale in caso di penuria delle attività, circostanza che non si presenta qui da noi. Un regime di congedo e concessioni al bando di concorso vengono attuate chiaramente, quando c’è scarsità delle risorse per incrementare la competitività ed evitare che si assecondi il diritto di successione.”
Dove risiedere l’errore di valutazione?
“Dov’è che litigano destra e sinistra? L’80 per cento delle attività del Lungomare di Rimini vengono date in gestione a grandi ‘latifondisti’ per la stagione estiva, ma quando si esce fuori dalle stazioni turistiche il discorso cambia. La normativa europea dovrebbe esaminare la situazione balneare nell’ambito cittadino e non ponderare una media nazionale dai cui risulterebbero delle valutazioni lacunose.”
La previsione fatale?
“Il timore del piccolo imprenditore balneare sarà competere con i titanici gruppi imprenditoriali. Si sancirebbe in tal caso, la fine dell’ennesimo prodotto tipico. Così in passato i centri commerciali inglobarono le piccole botteghe e i supermercati gli empori di un tempo.”
Quali sono i malintesi giornalistici?
“La retorica ridondante della stampa fa leva sui prezzi esorbitanti dei fitti dei prendisoli e degli ombrelloni. Questione che riguarda solo alcuni lidi che offrono servizi extralusso e richiesti dal cliente aggiungerei. Quello che si tralascia è che Il “Lido Aurora” sul Lungomare Guglielmo Marconi paga approssimativamente il canone concessorio di un Comune della Costiera Amalfitana, fissando però prezzi differenti. Un primo passo, ad esempio, sarebbe fornire un tariffario standard in base al posto, ma dubito che lo Stato possa collaudarne uno in tempi brevi.”
Per adesso, un giudizio è rimandato. È sicuro che la questione si risolva con un decreto. Come prevede le sorti nella stagione estiva?
“Premetto che bisogna distinguere due modalità di gestione. Nel mio caso, mi trovo ad essere parzialmente in superficie demaniale. Mario Draghi, anzitempo sostenne un discorso propedeutico sulle situazioni miste. Vale a dire che se si possiede una proprietà a monte è logico non andare all’asta. Ad ogni modo, se non si fa chiarezza quanto prima la faccenda può compromettere gravemente l’intero settore e porterebbe l’accomiatarsi dalla pittoresca tradizione balneare.”