di Erika Noschese
Sta percorrendo l’Italia a piedi e porta con sé un messaggio fondamentale: Se vuoi, puoi. Francesca Ferraro ha scelto di attraversare l’Italia a piedi: partita dalla Toscana raggiungerà – nelle prossime settimane – Agrigento, dove vive la nonna che non vede da un po’. Ma il suo viaggio ha un duplice scopo: portare avanti la campagna dell’Aido, l’associazione italiana donatori di midollo osseo di cui è testimonial. Dopo aver attraversato varie città, questa mattina Francesca Ferraro, educatrice sociale di 28 anni, farà tappa a Salerno e alle 12.30 incontrerà il sindaco Vincenzo Napoli a Palazzo di Città. Partita da Pieve a Nievole (Pistoia), la 28enne è un compagnia della sua cagnolina Dakota anche per riscoprire l’Italia, i suoi valori e le sue origini.
Francesca, lo scorso 16 giugno è iniziato il tuo viaggio: percorrere l’Italia a piedi. Perché questa scelta?
«Ho scelto di fare questo viaggio per tornare in Sicilia a trovare mia nonna, a piedi perché attraverso il camminare hai molto tempo a disposizione per vedere, conoscere e apprezzare lentamente ciò che ti circonda. Conoscere te stesso e il tuo paese».
Domani (oggi per chi legge ndr) sarai a Salerno per incontrare il sindaco Napoli cosa ti aspetti da questa città?
«Dall’incontro di domani (oggi per chi legge ndr) mi auguro che la realtà si sensibilizzi e capisca l’importanza di una scelta simile».
Sei testimonial della campagna di sensibilizzazione #Sevuoipuoi dell’Associazione Italiana Donatori di Organi. Perché hai scelto di aderire all’Aido e di portare questo messaggio in giro per l’Italia?
«Ho aderito ad Aido perché una scelta consapevole può aiutare gli altri. Non c è bisogno di essere chiamati direttamente in prima persona per condividere l’importanza di un gesto profondo di altruismo che può “creare” una nuova vita».
In questo viaggio non sei sola ma con il tuo fedele amico a 4 zampe. Perché hai deciso di portarlo con te?
«Ho scelto di portare Dakota con me perché siamo inseparabili».
Hai scelto, tra le varie tappe, proprio la città di Salerno, perché?
«Ho scelto dei punti cruciali in alcune regioni e Salerno è uno di questi. Se cooperiamo anche la regione Campania, che al momento ha una percentuale elevata di persone che non sono a favore della donazione, possono cambiare idea. La creazione di una nuova coscienza può partire anche da figure di riferimento, quali i sindaci, per l’appunto. Un giusto esempio cittadino».