Fos: vertenza davanti alla fabbrica - Le Cronache
Attualità Provincia Battipaglia

Fos: vertenza davanti alla fabbrica

Fos: vertenza davanti alla fabbrica

Si è tenuta ieri mattina a Battipaglia, dinnanzi alla sede della Fos-Prysmian, la mobilitazione degli operai. Nei piani della proprietà della fabbrica, che si occupa delle creazioni di fibre ottiche, è quella di tagliare il personale e così 300 operai sono a rischio licenziamento.

«L’obiettivo è fare pressioni sul governo – dice Gerardo Giliberti, segretario generale Femca-Cisl – affinché possa mettere al primo posto delle commesse la nostra fibra d’eccellenza. I soldi del Pnrr vengono usati per comprare la fibra estera, favorendo un mercato che non fa altro che schiacciarci». «Abbiamo alzato il livello della protesta – fa eco il segretario generale Uil Tec-Uil – dobbiamo ricondurre la trattativa sindacale su quelli che sonio i temi veri dello stabilimento e cioè produrre per il proprio mercato di riferimento. Oltre alla protesta diciamo al gruppo di valutare che sicurezza viene garantita al Paese con l’installazione di una data fibra». «Il prolungamento della cassa integrazione è figlia della mancanza di commesse o almeno così dicono – le parole di Rosario di Bartolomeo, segretario provinciale di Ugl Chimici – sappiamo che all’estero le commesse ci sono e vengono utilizzati prodotti delle fabbriche locali. Adesso attendiamo che si concretizzi un tavolo col ministero».

Presenti anche diversi sindaci del territorio che annunciano un consiglio comunale speciale proprio a Battipaglia previsto per domenica. «Sarà sottoscritto un documento da inviare al governo – dice la sindaca Cecilia Francese – tutti i sindaci sono compatti e sono al fianco dei lavoratori. Vogliamo sia rilanciata come merita e il governo deve prendere atto che sia favorita la fibra di alta qualità». «Questo impianto è strategico per l’intero mezzogiorno – dice Mimmo Volpe, primo cittadini di Bellizzi – il ministero deve convocarci» «Uniti – dice Michele Ciliberti di Olevano sul Tusciano – possiamo difendere questa eccellenza». «Sul tavolo – conclude Mario Conte, Eboli – c’è il futuro di 300 lavoratori e dunque 300 famiglie».