di Erika Noschese
“Una vittoria scontata, prevista ma soprattutto dettata dall’emergenza Covid e che, in qualche modo, ha riguardato tutti i governatori”. Parla così Antonio Fasolino che prova a fare un’analisi del risultato elettorale ma soprattutto della netta sconfitta che ha visto protagonista il centrodestra e il candidato alla presidenza di Palazzo Santa Lucia Stefano Caldoro. Fasolino, oggi da osservatore, cosa pensa della vittoria schiacciante del governatore De Luca e, di conseguenza una sconfitta netta del centrodestra. Cosa è successo secondo lei? “Innanzitutto era previsto, un risultato scontato al di là delle percentuali perché come accaduto nel resto d’Italia,i cittadini hanno premiato i governatori più vicini all’emergenza covid, alle loro ansie, senza badare a cosa si è fatto in termini di organizzazione del territorio,ma è accaduta anche un’altra cosa:il centrodestra ha avuto molte difficoltà ad indicare il nome del candidato presidente. È da tempo che la osservo la politica ma non la pratico, il sostegno a Stefano Caldoro era il sostegno dato ad una persona meritevole, non da parte di un dirigente di partito che si occupa della politica come una volta. Fossi stato nel candidato presidente, con quel curriculum, avrei rifiutato la candidatura” per le condizioni interne ed il controcanto quotidiano sterile e strumentale. Onore invece a chi ha deciso di combattere”. Crede che sia stato sbagliato scegliere Caldoro? “No, guardi, tra il combattente che mette la faccia ed il primo dei disertori scelgo il combattente, chi non si tira indietro anche di fronte ad un risultato scontato e sceglie di rappresentare il campo con coraggio. Ha preso 16000 voti in più delle liste, non si è tirato indietro nella tempesta. Questi sono valori e chi non si sottrae e dimostra coraggio va solo ringraziato. Del resto chi avrebbe fatto meglio? Piuttosto chiediamolo a chi è scappato, a chi ha rinunciato, per paura, dopo aver preso e preteso tutto il possibile. Che dire poi, ripeto, della tramene quotidiana e della continua rissa sulle candidature. Gli avversari facevano liste in “cavalleria” qui si perdeva tempo”. Forza Italia ha subito un netto tracollo. Si aspettava risultati così? “Secondo me questo risultato è frutto di due avvenimenti: il Covid che ha visto tutti i governatori andati alle elezioni, ad eccezione di Bonaccini, stravincere le elezioni e in Campania, a questo si è associato il fatto che il centrodestra ha avuto il candidato presidente in grave ritardo. Forza Italia ha raccolto ciò che ha seminato. Sono scappati in molti, ad eccezione, oltre che dei candidati, di Casciello, un altro che non ha avuto paura di metterci la faccia”. De Luca ha ammesso che la sua vittoria è stata possibile anche grazie al centrodestra…
“De Luca ha avuto una vittoria in termini assoluti per il voto del momento Covid: in Veneto il centrodestra non è all’80% politicamente pur avendo Zaia, governatore sempre in salute, oggi alle regionali però questo è il dato di Zaia. De Luca ha ragione perchè c’è stato il voto di persone che stavano nel centrodestra e si sono candidati con il centrosinistra come Sommese, Mocerino, quest’ultimo anche persona che conosco bene e gode della mia stima personale, nonostante la delusione nel vederlo così debole di fronte alle difficoltà. Questo scenario lo deve spiegare il centrosinistra. Se noi vogliamo un Paese un po’ più serio non è che una persona non può cambiare partito ma chi lo fa aspetta un giro, non può candidarsi subito”. Altrimenti si crea un’aliquota “di mezzo” che vince sempre, condizionando perennemente l’azione amministrativa. Ci vorrebbe una sorta di protocollo etico che vincola le coalizioni a non dare spazio a questi ” ballerini” di cui poi diventano vittime”. Da dove dovrebbe ripartire il centrodestra ora? “Oggi l’elettorato è dinamico. Sia da una parte che dall’altra ci sono istanze giuste ma vedo che sono mal rappresentate, sia da un lato che dall’altro e questo porta ad una sfiducia dei cittadini che si allontanano dalla vita pubblica”. Una sfiducia verso la politica? “Noi abbiamo perso l’ancoraggio a valori ideali, non ideologici che sono pericolosi e se si parla con i cittadini la risposta è che nessuno merita , da un lato e dall’altro”. A poche ore dal voto anche gli esponenti di centrodestra hanno provato a giustificare la sconfitta… “Il problema è che oggi chi rappresenta i partiti, bene o male fa dichiarazioni quasi didattiche nei confronti degli elettori ma il campo è inverso: ha fallito chi ha maggiore rappresentatività, non chi ne ha minore. L’analisi la devono fare i cittadini: perchè non li hanno votati? perchè non li hanno riconosciuti? E’ chiaro che un crollo generale tocca marginalmente anche partiti ben organizzati e ben rappresentati territorialmente come Fratelli d’Italia, la Lega un po’ meno perchè è un partito qui più giovane. Forza Italia dovrebbe portare istanze diverse. Questo solo per fare delle analisi ma mentre gli altri partiti esaminano il fenomeno è tengono meglio grazie al loro ancoraggio ed alla loro capacità organizzativa di tenuta anche nella sconfitta, Forza Italia ricorre sempre allo stesso rituale. Prima fanno danni e poi vogliono spiegare quali sono i rimedi a ciò che loro hanno generato. Chi è causa, rimane causa, punto”.