Basilio Malamisura*
Non è possibile parlare della Sanità campana senza parlare di un dato nazionale che vede la popolazione italiana proiettata verso un progressivo decremento nei prossimi 25 anni di almeno 4 milioni di unità a causa di un invecchiamento della popolazione, con un declino del tasso di nascita. Si stima che nel 2050 più o meno 1/3 degli italiani avrà più di 65 anni mentre i bambini al di sotto dei 14 anni rappresenteranno poco meno del 12% della popolazione. Senza riforme adeguate, questo metterà a dura prova la tenuta del sistema delle cure. La maggiore debolezza del sistema è la frammentazione delle infrastrutture che gestiscono i dati relativi alla salute perché non sono unificate, non esiste un sistema centralizzato per la condivisione, anche quando digitalizzata, dei dati relativi ai ricoveri ospedalieri e ai medici di base. La radice del problema è una eccessiva autonomia regionale con 20 regioni che operano indipendentemente, implementando politiche e tecnologie differenti, creando una frammentazione dei regolamenti e inefficienze con una scarsa interoperabilità tra le stesse regioni e gli ospedali pubblici e le cliniche private, che mina l’efficacia del Fascicolo Sanitario Elettronico, il quale potrebbe consentire di tracciare la “storia” di salute del paziente. Non c’è stata negli anni addietro una efficace politica nazionale di allocamento delle risorse tra le diverse regioni o addirittura tra strutture della stessa città e di standardizzazione dei protocolli per la raccolta e il trasferimento dei dati clinici, strumentali e di laboratorio. Tutto questo rende, per esempio, impossibile la creazione di registri nazionali utili in termini di efficacia delle cure e degli interventi soprattutto nella gestione delle crisi, con conseguente aggravio delle spese sanitarie. Tutto questo si ripercuote sulla popolazione e determina un considerevole spreco di risorse per il paese; infatti i pazienti delle regioni meridionali (notoriamente più limitate nelle risorse) sono costretti a veri e propri viaggi per raggiungere gli ospedali delle regioni settentrionali per ricevere trattamenti adeguati e spesso in tali ospedali, stante l’impossibilità di accesso ai loro dati digitali, si rende indispensabile una ripetizione di test diagnostici con ulteriori spese e ritardo nelle cure. Tale duplicazione in occasione di mobilità interregionale costa annualmente circa 3.3 miliardi di €.. Non può neppure essere taciuto che il sistema sanitario della Regione Campania, nonostante le promesse del Presidente, risulta assolutamente carente sotto diversi punti di vista, a cominciare dall’eccessiva invadenza del sistema politico che non consente la valorizzazione piena del merito per finire alla frammentazione degli interventi e dei finanziamenti o alla scarsa programmazione della spesa sanitaria di per sé fonte di inefficienze e di ritardi. Passando dalle parole ai fatti: occorre lavorare sulla prevenzione, su una revisione della rete ospedaliera, sulla promozione di modelli integrati ospedali-territorio per migliorare la continuità assistenziale riempiendo di contenuti reali le Case e gli Ospedali di comunità; rendere la digitalizzazione una priorità attraverso l’implementazione del FSE, riconsiderare il ruolo dei sanitari nelle decisioni strategiche riguardanti il Servizio Sanitario Nazionale con introduzione di valutazione della qualità delle performance, utilizzo dell’Intelligenza artificiale a scopi predittivi per anticipare i bisogni di salute, governare la partnership pubblico-privato anche promuovendo assicurazioni integrative specie nei pazienti non autosufficienti e nelle cronicità che rappresentano autentiche sfide alla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. Ma, prima di tutto, bisogna indicare con chiarezza pochi ed essenziali obiettivi che la Regione Campania deve conseguire nel settore, e soprattutto delineare le politiche che le comunità locali, ivi compreso il silente Comune di Salerno, devono realizzare nel settore sanitario, in un contesto sinergico tra sanità territoriale e strutture ospedaliere. L’elenco è certamente più lungo di quanto esposto ma meglio puntare a obiettivi realizzabili che restare fermi a guardare!!! Per questi motivi, il Coordinamento Cittadino di Forza Italia di Salerno ha organizzato per il 17 gennaio alle ore 17.30 presso il Polo Nautico in lungomare Colombo n. 132 un incontro con professionisti del settore, sanitari di chiara fama e personale amministrativo, al fine di individuare le proposte concrete che consentano di superare le evidenti criticità della sanità locale, nell’interesse dei cittadini e del territorio.
*Responsabile del Settore Sanità – Forza Italia Salerno