Forte: operai alle Fonderie assunti da coop gestita dal figlio del sindacalista Cgil - Le Cronache
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Forte: operai alle Fonderie assunti da coop gestita dal figlio del sindacalista Cgil

Forte: operai alle Fonderie assunti da coop gestita dal figlio del sindacalista Cgil

Chiede di essere presente al tavolo tecnico indetto il prossimo 7 giugno a Palazzo di Città Lorenzo Forte, presidente del comitato Salute e Vita che ieri mattina ha annunciato importanti novità in merito allo stabilimento di via Dei Greci. Forte ha infatti scelto di raccontare gli ultimi tasselli relativi all’annosa questione delle Fonderie Pisano, venuti alla luce nelle ultime settimane. «Abbiamo appreso che il prossimo 7 giugno si terrà, presso Palazzo di Città a Salerno, il quarto incontro del Tavolo Tecnico sulle Fonderie Pisano, in cui saranno invitati a partecipare, come componenti del tavolo, i Sindaci dei Comuni di Baronissi e Pellezzano, il Direttore Generale e Sanitario dell’Asl di Salerno e l’Assessore all’Ambiente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola. Quest’ultimo, proprio una settimana fa, in occasione del “question time” del consigliere regionale Michele Cammarano, ha sostenuto quello che noi ribadiamo da anni, ovvero che i controlli su questo impianto industriale, che danno risultati apparentemente normali, stridono con la realtà che tutti i giorni vivono i cittadini della Valle dell’Irno, costretti quotidianamente a sopportare le esalazioni ed i fumi molesti delle Fonderie Pisano, definendo questi imprenditori “inaffidabili”, “irriguardosi” ed “irresponsabili” – ha dichiarato Forte – Eppure, le varie figure professionali appartenenti all’Associazione/Comitato “Salute e Vita”, ovvero avvocati, medici ed ingegneri, con i fatti, nel corso degli anni, hanno dimostrato la loro competenza: è infatti risaputo che, solo grazie al nostro intervento, sono state scoperte diverse gravissime malefatte. A cominciare dalla mancanza del certificato antincendio: è grazie alla mobilitazione del nostro comitato popolare se è stato sollevato il problema e si è evitata una tragedia come avvenne con la Thyssenkrupp e dunque se, nel 2017, i Pisano dovettero fare investimenti per le modifiche necessarie a garantire la sicurezza ai lavoratori che quotidianamente erano esposti a rischi ingiustificati solo per garantire risparmi e profitti a questi imprenditori». Il presidente del comitato Salute e Vita parla poi di un ipotetico conflitto di interessi con un’organizzazione locale: «I sindacati dovrebbero spingere verso l’eliminazione delle cooperative che troppo spesso aumentano il precariato e fare il possibile per favorire l’assunzione diretta da parte delle aziende, affinché vengano garantiti ai lavoratori maggiori tutele. Eppure questo sembra non succedere all’interno delle Fonderie Pisano, dove, verrebbero assunti operai attraverso una cooperativa nata ad aprile 2021, che vede come Presidente del Consiglio di Amministrazione il figlio del sindacalista della Segreteria Provinciale Fiom Cgil di Salerno, nonché rappresentante sindacale Rsu Fonderie Pisano e, come Vice Presidente e Consigliere, due persone che sembrerebbero essere dipendenti delle Fonderie Pisano. Dunque, se questi controlli hanno avuto come obiettivo quello di verificare le norme di sicurezza per i lavoratori (o forse riguardavano proprio verifiche sulla cooperativa?), è surreale che un sindacalista possa definirli “raid”. A meno che non vi sia un palese conflitto d’interessi – ha aggiunto Forte – Quello che è certo, è che le Fonderie Pisano continuano ad avvelenare l’aria che respiriamo. Alle denunce dei quotidiani miasmi nauseabondi provenienti da questo vetusto ed obsoleto stabilimento (l’odore è sempre quello acre inconfondibile di quando la fabbrica è in piena attività, che causa anche bruciore agli occhi e alla gola), si aggiunge un video di appena tre giorni fa, l’ennesimo che riprende, dall’esterno, l’attività del “mostro di Fratte”, in cui viene mostrato ancora una volta, in maniera inequivocabile, come i fumi fuoriescano dappertutto, tranne che dai camini». E in merito al tavolo del prossimo 7 giugno non risparmia accuse: «Se, come sembra si stia verificando anche stavolta, al prossimo Tavolo Tecnico sulle Fonderie Pisano del 7 giugno vi è la precisa volontà di non far sedere membri dell’Associazione/Comitato “Salute e Vita”, ovvero gli unici rappresentativi della comunità di cittadini residenti che da decenni si battono contro l’inquinamento atmosferico nella Valle dell’Irno, significa che, chi vuole un tavolo senza di noi, è complice di chi inquina e devasta la vita delle persone, così come complici sono le Istituzioni coinvolte. Significa che abbiamo la conferma definitiva che il Comune di Salerno non va nella stessa direzione dei suoi abitanti e non ha le medesime priorità nel voler accertare fino in fondo la verità. Non si crea un tavolo tecnico se si esclude l’unica realtà attiva che ha contribuito ad arrivare a pezzi di verità! Questa mancata convocazione sarà – se così avverrà – ancora una volta uno schiaffo da parte del Comune di Salerno, contro chi ha morti ed ammalati, contro chi vuole giustizia e verità. Questa ostilità da parte della Commissione Ambiente, se ancora si verificherà, non trova alcun motivo se non quello di impedire di far sedere al tavolo gli attori principali di questa tragedia, anche perché il presidente della Commissione Ambiente è andato più volte all’interno delle Fonderie Pisano, ha annunciato che lì vi avrebbe portato i colleghi, ha visitato la proprietà e dunque ci sembra assurdo e paradossale che non ci venga permesso di partecipare a questo questo incontro», ha detto ancora il presidente del comitato e associazione Salute e Vita lanciando, ancora una volta, un appello all’amministrazione comunale e regionale affinchè si possa intervenire con un provvedimento di chiusura dello stabilimento.