Fonderie, udienza al Tar il 6 luglio - Le Cronache
Attualità

Fonderie, udienza al Tar il 6 luglio

Fonderie, udienza al Tar il 6 luglio

di Andrea Pellegrino

E’ stata fissata per il 6 luglio l’udienza cautelare per la discussione del ricorso presentato dagli imprenditori Pisano contro la richiesta di Via avanzata dalla Regione Campania, in sede di riesame dell’Autorizzazione integrata ambientale, attualmente sospesa per altro provvedimento regionale.  La fissazione dell’udienza da parte dei giudici del Tar è il passo successivo all’impugnazione del provvedimento con il quale la Regione Campania ha sostenuto che l’impianto di via Dei Greci debba essere sottoposto a Valutazione di impatto ambientale: una procedura, questa, che secondo i proprietari dello stabilimento, che si sono affidati all’avvocato Lorenzo Lentini, risulterebbe illegittima per carenza di presupposti giuridici.
In base al ricorso redatto dall’avvocato Lentini, l’assenza di comunicazione di avvio del procedimento di riesame con la prescrizione di contestuale procedura Via e Vi non avrebbe garantito il giusto contraddittorio procedimentale tra le parti, durante il  quale la ditta avrebbe potuto, invece, agevolmente dimostrare le proprie ragioni.
In buona sostanza, l’azienda ritiene che la preesistenza dell’impianto all’atto dell’emanazione della prima direttiva europea Via escluderebbe l’applicazione di tale obbligo nei confronti di Pisano e che il processo di delocalizzazione, per il quale non sono prescritti termini di cogenti di attuazione, seppure avviato non ha trovato ad oggi una soluzione definitiva. In pratica, l’acquisizione della Valutazione di impatto ambientale, propedeutica alla revisione della Autorizzazione integrata ambientale, potrebbe determinare uno stop del ciclo produttivo – tra l’altro comunque già sospeso – con notevoli ripercussioni sul futuro dell’azienda e dei suoi lavoratori.
Certo è che con il ricorso al Tar, la situazione sembra complicarsi ulteriormente. Infatti, se da un lato l’azienda intende apportare quei miglioramenti richiesti dall’Arpac per alleggerire la pressione ambientale, dall’altro, in assenza di previsioni normative certe, i tempi di delocalizzazione dell’impianto – come pure l’assoggettabilità in sede di riesame dell’autorizzazione Aia a Valutazione di impatto ambientale e di valutazione d’incidenza – potrebbero allontanarsi in caso di accoglimento da parte del Tar del ricorso.