“Ora non si respira più”. E’ proprio il caso di dirlo, quando si conosce il “paradiso”, non si può più tornare nell’inferno. A cancelli “Pisano” chiusi, i residenti hanno potuto sentire odore di primavera e ora che le macchine dell’opificio di Fratte sono di nuovo in funzione, sebbene sia utile per gli ulteriori controlli, chi abita la zona non ci sta più. Numerosi i residenti infatti che ieri mattina si sono recati negli uffici del Noe per rilasciare delle testimonianze spontanee. Da qui la decisione del Comitato e l’Associazione “Salute e Vita” di inviare un esposto al Comando dei Carabinieri di via Duomo, al Procuratore della Repubblica, Corrado Lembo, al commissario straordinario Arpac, Pietro Caterina Vasatura, al sindaco Napoli e all’assessore Caramanno. Un vero e proprio “diario” in cui i residenti hanno segnalato orari e situazioni in cui l’aria nella zona della Valle dell’Irno è davvero irrespirabile. “Durante i 30 giorni che sono seguiti all’ordinanza di diffida e conseguente sospensione dello stabilimento si è registrato un sensibile miglioramento della qualità della vita. I residenti delle zone limitrofe alla fonderia ci hanno descritto un cambiamento radicale delle abitudini quotidiane. – si legge nell’istanza del presidente del Comitato Lorenzo Forte – E’ stato possibile aprire le finestre in qualsiasi momento della giornata, respirare aria pulita e godere quindi del piacevole clima primaverile, lasciare il bucato steso ad asciugare senza ritrovarlo sporco di depositi neri a volte di natura oleosa. Non appena le attività della fonderia sono riprese sono ricominciate numerose le segnalazioni dei cittadini che lamentano quotidianamente dei soliti miasmi e della comparsa su finestre e balconi di polveri e residui della solita natura. Si precisa che le emissioni della fonderia sono chiaramente distinguibili dall’odore di smog causato per esempio dal traffico cittadino. Si tratta di un odore acre e penetrante, ferroso che a lungo andare colpisce la gola provocando bruciore”. Dal Noe hanno acquisito quindi le segnalazioni che hanno confermato le criticità già confermate precedentemente. Intanto alla Procura è giunta la relazione dei periti nominati dai pm titolari dell’inchiesta e pare che non si escludono provvedimenti da parte dell’autorità giudiziaria. Appuntamento intanto a Roma il 30 giugno al Ministero dello sviluppo economico. Si parlerà di delocalizzazione e attorno al Tavolo ci saranno la proprietà, i sindacati, la regione Campania e Provincia di Salerno.
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