Si è conclusa con successo una delle operazioni di reindustrializzazione più significative degli ultimi anni nelle aree interne della provincia di Avellino: lo stabilimento ex ArcelorMittal di Luogosano è stato formalmente acquisito dal Gruppo Fonderie Pisano di Salerno. L’intesa, che per lungo tempo è apparsa tutt’altro che scontata, rappresenta un passaggio decisivo per il futuro industriale dell’Irpinia, garantendo continuità occupazionale e investimenti, ma proietta la sua ombra anche sulla futura organizzazione operativa della stessa Fonderie Pisano, in particolare sul sito di Fratte. L’acquisizione è il risultato di un complesso e meticoloso lavoro di mediazione che ha richiesto la convergenza di volontà e la responsabilità di tutte le parti in causa. Ruolo cruciale è stato svolto dal vicepresidente di Confindustria Salerno, il commercialista Dino Giordano, e dal suo team di Giordano Associati. La loro opera di facilitazione è stata fondamentale per superare le difficoltà e mantenere aperto un dialogo costante e costruttivo tra tutti gli interlocutori. Il piano industriale presentato dal Gruppo Pisano è ambizioso e concreto. Prevede un impegno finanziario di circa 20 milioni di euro in due anni, destinati alla riconversione e al potenziamento del sito di Luogosano. L’impatto sociale ed economico è immediato e tangibile: l’accordo assicura la salvaguardia di tutti i 33 posti di lavoro attualmente presenti nello stabilimento. Questa operazione non è soltanto una cessione aziendale, ma un autentico atto di reindustrializzazione. L’oggetto sociale del Gruppo Pisano a Luogosano si concentrerà sulla produzione di componenti in ghisa e sullo sviluppo di attività di meccanica pesante. Questa nuova vocazione produttiva non solo rilancia il sito, ma lo integra strategicamente nel tessuto produttivo campano, aprendo una nuova fase per l’intera economia locale dell’Irpinia. Il percorso per giungere all’accordo finale è stato irto di ostacoli, come spesso accade nelle vertenze industriali che coinvolgono grandi player e il destino di intere comunità lavorative. Tuttavia, è stata decisiva la convergenza raggiunta da tutti gli attori coinvolti. I sindacati, lungi dall’assumere posizioni di mera contrapposizione, sono stati protagonisti di un confronto costruttivo, orientato alla ricerca di una soluzione che garantisse la continuità lavorativa. Allo stesso tempo, ArcelorMittal, pur nella sua veste di cedente, ha mostrato disponibilità e responsabilità nella gestione della transizione, assicurando un passaggio di consegne ordinato e finalizzato al bene dei lavoratori e del territorio. Anche l’advisor Vertus ha svolto un ruolo di coordinamento importante per allineare le diverse esigenze tecniche e finanziarie. L’equilibrio raggiunto, come sottolineato dagli addetti ai lavori, è stato reso possibile proprio dal lavoro instancabile di mediazione svolto dal team di Dino Giordano, che ha saputo tessere una tela negoziale solida. Il risultato è un accordo che non solo restituisce ai lavoratori una concreta prospettiva occupazionale, ma offre anche all’Irpinia un segnale inequivocabile di rilancio e di fiducia nelle sue capacità produttive. È la dimostrazione lampante che quando impresa, sindacati, istituzioni e consulenti di alto profilo convergono su una visione di sviluppo comune e condivisa, le soluzioni diventano possibili e la crisi si trasforma in opportunità. L’acquisizione dello stabilimento irpino assume un’importanza che va oltre i confini della provincia di Avellino, proiettandosi direttamente sul futuro operativo e logistico della casa madre, le Fonderie Pisano di Fratte, nel Salernitano. La questione dello stabilimento di Fratte è da tempo al centro del dibattito territoriale a causa della sua collocazione e dell’impatto ambientale. Se in futuro il Gruppo Pisano dovesse procedere alla chiusura o alla delocalizzazione parziale del sito di Fratte – una possibilità che è stata più volte ventilata in relazione alle pressioni ambientali e urbanistiche – lo stabilimento di Luogosano potrebbe rappresentare una possibilità strategica di trasferimento o di riorganizzazione delle attività produttive. La somiglianza del core business e la capacità di investimento nel sito irpino fanno di Luogosano un’opzione concreta per assicurare la continuità del Gruppo Pisano nel suo complesso, garantendo al contempo che il know-how e le competenze rimangano ancorate al territorio campano. In questo senso, l’operazione in Irpinia è un passo lungimirante, che non solo risolve una vertenza passata, ma pianifica anche la resilienza e l’espansione futura di un importante polo industriale del Sud Italia. L’accordo sull’ex ArcelorMittal di Luogosano si configura dunque come un successo su più fronti: un’operazione di salvataggio occupazionale, un investimento di reindustrializzazione per l’Irpinia e, potenzialmente, una pedina fondamentale nella strategia di lungo termine del Gruppo Fonderie Pisano. La speranza è che questo modello virtuoso di dialogo e sinergia possa essere replicato in altre aree della regione che lottano contro la deindustrializzazione.





