di Mario Rinaldi
Botta e risposta a distanza tra il capogruppo dell’opposizione di Scafati, Corrado Scarlato, e il sindaco Pasquale Aliberti, che si sono “beccati” a colpi di post sui social in merito alla questione dell’inquinamento del fiume Sarno. “In campagna elettorale – ha detto Scarlato – l’attuale sindaco ha ospitato in città i big del suo partito. Sul “lungofiume” di piazza Garibaldi ha strappato promesse al Ministro dell’Ambiente Pichetto, mentre in pompa magna ha portato sul palco del teatro San Francesco prestigiosi componenti del Governo nazionale, su tutti il vice premier Tajani. Tutti hanno promesso “Scafati al centro dell’interesse del Governo”, chiedendo il voto affinché ci possa essere una “filiera istituzionale”. E allora oggi ci chiediamo, che fine ha fatto questa filiera? Che fine hanno fatto gli onorevoli Patriarca, Martusciello e Vuolo? E il ministro dell’Ambiente?”. “Oggi – ha detto ancora Scarlato – il sindaco parla di evacuare la città, ma è chiaro che in assenza di risposte istituzionali certe sul disinquinamento del Sarno, è invece necessario che l’amministrazione comunale, attraverso una delibera di consiglio comunale, chieda allo stesso Governo e al Ministro dell’Ambiente, lo stato di emergenza ambientale.
Venga invitato oggi il ministro, a gustare le arieggiate serate scafatesi. Basta con le passerelle dei politici e dei partiti. Noi lo avevamo detto, senza padrini e senza padroni”. Non si è fatta attendere la replica di Aliberti. “Allagamenti e inquinatori del Sarno. Io ci metto la faccia, mentre il “pierino di turno” dell’opposizione mi attacca: ma la sente la puzza della sua discarica?”. E ancora: “Dopo le nostre denunce, questa mattina siamo stati nel punto in cui l’Alveo Comune Nocerino è stato deviato. Avevamo appuntamento con il Genio Civile, il Consorzio di Bonifica e la Regione Campania. Ebbene, avevamo ragione. La portata dell’alveo Comune Nocerino entra nel Rio Sguazzatorio per l’80% (forse addirittura 100%), deviato dal blocco di cemento, mentre nel suo percorso successivo è fermo. Abbiamo relazionato tutto. Basta”. La situazione, al momento, resta bloccata. Il sopralluogo effettuato nella giornata di ieri dovrebbe indurre i soggetti coinvolti a organizzare un tavolo di confronto per cercare di trovare risposte concrete alle reali esigenze dei cittadini, soprattutto in materia di inquinamento ambientale. Liquami e sversamenti illeciti all’interno del corso d’acqua non solo hanno reso l’aria irrespirabile, ma anche creato precarie condizioni igienico-sanitarie, che minano la salute dei cittadini, soprattutto i più fragili.