di Mario Rinaldi
E così, anche il nome di Antonio Bosco, da tutti conosciuto come “Tonino o pustin” è stato inserito nella cerchia degli “indimenticabili”. Al noto collezionista di musica classica napoletana, e non solo, originario di Penta (frazione di Fisciano), il Comune di Fisciano intitolerà una strada in sua memoria, che verrà inaugurata stasera alle ore 18.00 dal sindaco Vincenzo Sessa. Precisamente, si tratta della strada che conduce alla sua ultima abitazione, ubicata in località Migliano, nella parte alta di Penta, prima di lasciare il mondo terreno il 10 aprile dell’anno 2010. Da allora, i suoi familiari, la moglie Angela e soprattutto i figli Michele, Claudio e Anna hanno avviato un percorso, soprattutto di natura artistica, per rendere omaggio alla figura del proprio caro, ritenuto tra i più noti e apprezzati collezionisti in Italia della cultura classica partenopea. Immenso il patrimonio che Antonio Bosco ha lasciato alla sua famiglia, ma anche ai posteri. Un patrimonio composto non di beni materiali (il cui valore in termini economici non sarebbe nemmeno così facilmente quantificabile), ma soprattutto fatto di valori e delle più alte ed eccelse testimonianze lasciate da “mostri sacri” della cultura napoletana: su tutti il Principe Antonio De Curtis, in arte Totò. Prima di essere inciso su un’insegna stradale, il nome di Antonio Bosco è già indelebilmente impresso alla pagina 640 della sezione collezionisti del secondo volume della “Nuova enciclopedia illustrata della canzone napoletana”, opera pubblicata nell’ottobre del 2007, composta da sette volumi curati da Pietro Gargano. Un grande onore e il giusto tributo alla sua immensa opera di ricerca, che lo stesso Bosco ha potuto ricevere quando era ancora in vita, con tutti i riconoscimenti che sono poi seguiti nel corso di altre manifestazioni a carattere culturale, come le tante mostre organizzate in suo ricordo. “A nome mio e della mia famiglia – ha dichiarato il figlio Michele Bosco – ringrazio il sindaco Vincenzo Sessa e l’assessore Teresa D’Auria per aver permesso l’intitolazione di questa strada a mio padre. Ringrazio, poi, tutti coloro che hanno permesso di ricordare quanto realizzato dal postino di Penta, ma su tutti Peppe D’Auria, ex amministratore di Fisciano, che quando venne a mancare papà, mi disse che si sarebbe impegnato per fargli intitolare una strada di Penta. Promessa mantenuta. E’ come se fosse la chiusura di un cerchio, perché l’intitolazione di una strada è collegata proprio al mestiere che ha svolto per una vita intera, il portalettere. Ma soprattutto, questo riconoscimento vuole essere un momento di valorizzazione della cultura, intesa nel suo più ampio significato, anche come forma di inclusione sociale accessibile a tutti. Mio padre da lassù sicuramente sarà colmo di gioia”. Sull’intitolazione della strada si è espresso anche il grande giornalista Rai, Vincenzo Mollica, che ha voluto esprimere un suo pensiero in un videomessaggio. “Ringrazio Michele Bosco – ha dichiarato Vincenzo Mollica – che mi dà la possibilità di ricordare il suo papà, Antonio Bosco, una persona umanamente ricca, ma soprattutto un grande appassionato, forse il più grande appassionato di Totò che io ho mai incontrato nella mia vita, il Principe Antonio De Curtis. L’ho incontrato a metà degli anni 80’. L’occasione era che dovevo fare tre cofanetti: 10 anni di lavoro su Totò, sulle sue canzoni e sui suoi sketch. Un lavoro lungo e faticoso, nel corso del quale Antonio Bosco è stato davvero una persona preziosa. Lo andai a trovare a casa sua e scoprii che aveva un vero e proprio museo su Totò. Ma non un semplice museo di quelli realizzati da un fan di passaggio, ma da una persona competente, culturalmente molto preparata, che sapeva tutto di Totò, in grado anche di trovare dei cimeli veri. Io devo dire grazie a collezionisti come Antonio Bosco, che conservano la memoria del nostro Paese, una memoria dello spettacolo del nostro Paese, perché non essendoci un museo dedicato al cinema o alla musica, quello che fanno i collezionisti è salvare dei reperti introvabili. Lui aveva salvato dischi di Totò, alcuni autografi, statue e molto altro. Ho un ricordo magnifico di Antonio Bosco. Mi piace ricordare di Totò due frasi che voglio dedicare ad Antonio Bosco in questa occasione: perché ci fosse una risata vera si doveva sempre nascondere una lacrima e diceva anche che lui sapeva come far patire il pubblico di piacere. Ecco, se Totò è stato il principe del sorriso ed è stato il grande comico, poeta ed autore delle canzoni che conosciamo, un comico malinconico, ma anche un comico geniale, un grande spicchio d’arte del 900’, ebbene voglio dire che Antonio Bosco, per me, è stato il Principe dei collezionisti, una persona davvero straordinaria che ricorderò con grande affetto, con tutto il cuore e sono contento che oggi la vostra cittadina lo ricordi onorandolo come merita”. Presente all’inaugurazione della strada gran parte della popolazione di Penta, che ricorda con grande affetto a Tonino o pustino.