Fisciano. Monsignor Daniele Salera in visita: C’è in atto uno sgretolamento dei valori - Le Cronache
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Fisciano. Monsignor Daniele Salera in visita: C’è in atto uno sgretolamento dei valori

Fisciano. Monsignor Daniele Salera in visita: C’è in atto uno sgretolamento dei valori

di Mario Rinaldi
FISCIANO. Terza visita per Sua Eccellenza Monsignor Daniele Salera, vescovo ausiliare della diocesi di Roma, che lunedì e martedì scorsi ha tenuto, presso la chiesa di San Bartolomeo in Penta di Fisciano, due giorni di incontri raccogliendo l’invito del suo caro amico di studi, attuale sacerdote delle parrocchie di Penta e Orignano (frazione di Baronissi) don Marcello Tamburo, con il quale ha frequentato il seminario Pontificio Romano Maggiore. Monsignor Salera si è trovato anche, suo malgrado, a vivere il momento di tristezza da parte della comunità di Penta, che ha subìto l’atto sacrilego della rottura della statua della Madonna Immacolata di Lourdes, posto in essere da una persona con disturbi psichici. Monsignor Salera cosa ha pensato dell’atto sacrilego avvenuto a Penta? “Immagino come possano sentirsi i fedeli di Penta di fronte a questo atto. Un gesto che ha colpito un simbolo della nostra fede, della nostra cultura e della nostra civiltà. Vivendo io in una grande metropoli come Roma, capita spesso, purtroppo, di vedere questi attacchi ai simboli della nostra fede, provocati, il più delle volte, da persone con dei disagi, che non si rendono effettivamente conto di quello che fanno”. Può esprimerci delle sue riflessioni sulle difficoltà e i disagi diffusi che, indistintamente, colpiscono la società, intesa nel suo insieme di relazioni e di vissuto quotidiano? “Effettivamente ci troviamo di fronte ad uno sgretolamento dei valori su cui noi finora abbiamo un po’ costruito la nostra civiltà e questi valori sono stati sostituiti da altri. Prima, all’interno delle famiglie si insegnava ai figli il bene e il male, ciò che era giusto e ciò che non era giusto fare. E poi, si insegnavano anche valori come la giustizia, la pace, la fraternità e l’educazione al bello, oltre a un percorso di fede. Purtroppo, oggi, tutto questo si è un po perso a scapito del prevalere di altri interessi”. Lei può suggerire una ricetta per uscire da questa crisi di valori? “Una mia ricetta potrebbe essere quella di attuare delle proposte positive di valori concreti. Noi, purtroppo, non viviamo nella migliore società possibile. Proprio per questo, l’insegnamento deve essere orientato ai valori positivi. In secondo luogo, bisogna proiettare uno sguardo sulla cultura moderna che possa essere critico, nel senso di conferire un orientamento soprattutto agli adolescenti, che sono i primi a vivere, spesso, i disagi socioculturali. Monsignor Salera, è venuto a Penta su invito del suo amico, don Marcello Tamburo. Può spiegarci il motivo di questa sua visita? “Sono venuto per la predicazione di due meditazioni di Avvento per la comunità di Penta, che sono state collocate nel periodo antecedente alla prima domenica di Avvento per offrire l’opportunità al popolo dei fedeli di vivere questo tempo Santo. Il senso di queste meditazioni è legato ad un risveglio del senso dell’attesa e della vigilanza. Per raggiungere questo obiettivo mi sono affidato alle parabole scritte dall’evangelista Matteo appartenenti al discorso escatologico: si tratta delle parabole delle vergini sagge o stolte e quella dei talenti, per ricordare a noi tutti come il Signore ci abbia affidato la vita e diversi beni e di come tutto questo vada preso come un dono transitorio, legato al tempo limitato che ci è stato dato di vivere in attesa del suo ritorno nella storia”. Ritornerà per la festa Patronale di San Rocco, in programma il 16 agosto? La Comunità di Penta ricorda con affetto la sua visita dello scorso anno. “Molto dipenderà dagli impegni in programma. Posso solo affermare con certezza che qui, a Penta, torno sempre molto volentieri. La festa patronale di San Rocco è sicuramente un momento di fede molto partecipato, vissuto con grande trepidazione e attesa da parte dei pentani. Mi auguro di poter esserci”. Don Marcello Tamburo, al termine di questa due giorni di preghiere, ha ringraziato il suo amico fraterno per aver accolto l’invito, augurandogli di trascorrere un sereno tempo di Avvento.
Mario Rinaldi