Fine dell'era del sì a prescindere/ LA NOTA - Le Cronache
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Fine dell’era del sì a prescindere/ LA NOTA

Fine dell’era del sì a prescindere/ LA NOTA

di Andrea Pellegrino

Dall’epoca deluchiana è la prima volta: una modifica statutaria bocciata dal Consiglio comunale. Naturalmente, con i voti decisivi della maggioranza. Una questione politicamente rilevante ma anche tecnica che mette fine, comunque, a una ventennale stagione dei sì a prescindere. Stavolta alcuni consiglieri di maggioranza (forse ex maggioranza) hanno fatto sentire la propria voce opponendosi a una modifica statutaria (insomma dell’atto principe del Comune di Salerno) che di pratico, sostanzialmente, non aveva nulla, se l’eliminazione della figura del difensore civico. Una scelta politica che sicuramente cozza però con la tempistica. O meglio che fa emergere qualche sospetto. Il teorema che emerge potrebbe essere questo: il difensore civico regionale invia il commissario ad acta per l’approvazione del regolamento degli istituti di partecipazione; l’amministrazione comunale si oppone con tutte le sue forze chiamando in causa – per due volte – perfino il Tar; il commissario non si insedia e la maggioranza mette a punto il regolamento a sua immagine e somiglianza, escludendo anche lo streaming; poi alla fine con una modifica statutaria elimina direttamente la figura del difensore civico. Schema legittimo, sicuramente, ma dai tempi un po’ sospetti. Stavolta però il pallottoliere ha giocato un brutto scherzo al sindaco Napoli che, tra gli applausi che si sono sollevati dalla platea ieri mattina in aula consiliare indirizzati ai “ribelli”, ha dovuto incassare il no alla proposta che più che la bocciatura dell’atto evidenzia una frattura quasi insanabile all’interno della sua maggioranza.