di Erika Noschese
«Credo che, sul fronte urbanistico, la situazione del comune di Salerno sia disastrosa». Non le manda a dire Fausto Martino, già assessore all’Urbanistica del Comune di Salerno e già Soprintendente Abap di Cagliari, intervenuto ieri all’incontro organizzato dall’associazione “Inversione Salerno. Il futuro cambia rotta” proprio sul tema dell’urbanistica e la rigenerazione urbana. Una serie di incontri organizzati dal fondatore dell’associazione Rosario Peduto. «Chiunque non sia asservito al potere dominante e abbia conservato un minimo di obiettività, si rende conto che la città è arriva al decollo: la manutenzione peggiora giorno dopo giorno, interventi urbani rivolti alla speculazione edilizia che servono solo a far crescere il valore delle ultime aree libere per poter fare costruzioni del tutto avulse da un disegno urbano, gli abitanti sono diminuiti. Credo sia una situazione davvero deficitaria e nel contempo aumentano le tasse: il Comune fa fronte vendendo le ultime aree, gli ultimi gioielli di famiglia. Cosa altro deve succedere affinché la gente si svegli da quest’anarcosi? – ha dichiarato Fausto Martino – Io ci pensavo un paio di giorni fa alla ricetta giusta: c’è necessità di un ritorno al passato, se oggi chiunque di voi va a rileggere il documento programmato di Oriol Bohigas, quello del 1994, ci troverà una serie di indicazioni più che utili per affrontare l’urbanistica salernitana e ricondurre la gestione alla città a condizioni di maggiore civiltà e decoro per i cittadini». Sui continuo tentativo del presidente De Luca di bacchettare la maggioranza Napoli, l’ex assessore non ha dubbi: «E’ un gioco delle parti, lo abbiamo già visto all’epoca del clone De Biase. Insediato da De Luca che ne aveva il controllo totale e ne aveva la responsabilità, non perdeva occasione per impedirgli di fare le cose che voleva fare, orientare le scelte e poi bacchettarlo. De Luca non tollera che qualcun altro si possa sedere al suo posto e riscuotere un consenso, deve essere una persona inadeguata così che lui possa marcare la differenza; ogni tanto scende in campo per evidenziare gli errori e si ripresenta come il salvatore della patria». Per Martino, la ricetta giusta è forse tutta nelle parole e nel lavoro di Bohigas: «sosteneva alcune cose che io oggi ritengo ancora del tutto attuali. Diceva che con una crescita demografica come quella di Salerno era necessario porre un limite alla città ma si questo limite si è tanto ironizzato, a partire dai consiglieri comunali, anche quelli di opposizione che sono stati la quinta colonna di ciò che sta accadendo perché tutto questo è successo con il supporto dell’opposizione – ha aggiunto – Credo siano tutti colpevoli. Un limite era necessario sia per definirne la forma sia per le risorse economiche che questa città aveva da spendere, utilizzandoli per progetti di rigenerazione urbana che avessero come fulcro gli spazi pubblici, la vera essenza di una città. Qua si fa l’esatto opposto: la città si espande a macchia d’olio in modo indefinito, senza creare nuovi quartieri e basti pensare a quelle oscene Torri del Sole che sono state realizzate in prossimità dell’Arechi, non diventeranno mai pezzi di città ma solo condomini vista mare perché è mancata l’ossatura degli spazi pubblici, essenza viva della città. Siamo ad una gestione di rapina del territorio, compromettendo risorse che non sono riproducibili». E sulla decisione dell’amministrazione di vendere l’area accanto al Grand Hotel per realizzare una nuova struttura alberghiera dice: «Come è buono De Luca, immagina che li vogliono fare case e mette in guardia i cittadini. Secondo voi c’era bisogno di un albergo accanto all’altro? La verità è che i signori del Comune di Salerno che stanno rapinando le casse collettive si sono vendute un’ennesima area strategica per fare qualcosa di cui la città non ha bisogno, semplicemente per fare cassa: servivano 12 milioni di euro per rimpinguare le casse comunali, non per fare investimenti strategici ma per coprire le spese correnti. Siamo al disastro totale e la città non si sveglia, è narcotizzata».