Fauceglia: Martusciello per vincere - Le Cronache Ultimora
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Fauceglia: Martusciello per vincere

Fauceglia: Martusciello per vincere

di Erika Noschese

«Nel Pd si è consumata una frattura evidente, il centro destra deve trovare una sintesi, che porti ad una candidatura autorevole e vincente». A parlare così il professor Giuseppe Fauceglia, coordinatore cittadino di Forza Italia in merito alle prossime regionali in Campania, sfida elettorale particolarmente attesa.
Professor Fauceglia, partiamo dalla città di Salerno. Chiusa la biblioteca provinciale, tempi sempre più lunghi per la riapertura…
«La chiusura della biblioteca provinciale ha rappresentato un vero schiaffo alla città. Evidentemente, le nostre amministrazioni non considerano importante avere un luogo dove si legge e ci si confronta, se mai ritenendo più appagante dal punto di vista elettorale distribuire finanziamenti a pioggia per singole iniziative, affidate per altro ai soliti noti. Il dato preoccupante non è solo quello dei ritardi che hanno interessato la individuazione delle opere strutturali da eseguire, quanto l’assenza di ogni prospettiva di rilancio culturale di Salerno, che pure negli scorsi anni Ottanta e Novanta è stato un vero e proprio laboratorio di idee. E non si venga a proporre la solita litania dell’università trasferita a Fisciano, perché ci sono città importanti che hanno le università in estrema periferia, eppure riescono ad organizzare iniziative culturali di rilievo. Da noi si chiudono, invece, tutti gli spazi disponibili per lo studio, eppure i giovani avrebbero proprio bisogno di questi spazi per socializzare, per informarsi e per formarsi A ciò aggiungo che deve essere contrastata la vulgata di giovani generazioni disinteressate, quando si dà l’opportunità, anche logistica, di una crescita cognitiva o culturale, la risposta positiva dei giovani è immediata».
La Provincia vive una fase di stallo, questa almeno la sensazione, dall’arresto del presidente Franco Alfieri. Quale la sua opinione in merito?
«Certamente la Provincia si trova in una palude di immobilismo, anche se credo che molta luce deve ancora essere fatta sulle tante vicende che hanno interessato l’ente, e non solo negli ultimissimi anni. Credo fermamente nel principio costituzionale di non colpevolezza, e ciò, diversamente da quelli della sinistra che sono ipocritamente garantisti a fase alterna, deve riguardare anche la vicenda che ha interessato Franco Alfieri, che per me resta innocente sino a sentenza passata in giudicato. Piuttosto la questione è diversa: il Pd ha organizzato tante manifestazioni di piazza per costringere il Presidente della Regione Liguria, Toti, alle dimissioni, a fronte di imputazioni che si sono dimostrate molto meno gravi rispetto a quelle che interessano Alfieri, eppure a Salerno, nel regno incontrastato delle tre scimmiette, che “non sentono, non vedono e non parlano”, il PD non ha dimostrato la stessa sensibilità nei confronti dell’interesse al funzionamento delle istituzioni. Il solito doppio pessimo, di antica memoria, segno, però, della convinzione di una impunità politica che qui regna da tempo».
Salerno si appresta a vivere la nuova edizione di Luci d’Artista ma mancano i servizi essenziali…
«Ho già nei giorni scorsi scritto sull’argomento. Le Luci di Artista conservano di “artistico” solo il nome, in realtà si tratta delle solite luminarie di festa paesana. Ho più volte suggerito di ricollocare le luci nel centro storico, quello bello ma dimenticato, per consentire un approccio non “paninaro” alle bellezze della città, di utilizzare l’Istituto d’Arte cittadino per consentire ai giovani allievi di disegnare vere luci di artista, di coinvolgere le periferie in attività, anche in parte autofinanziate, che completino e arricchiscano l’impianto delle luminarie, anche per tentare di decongestionare il centro. A ciò si aggiungono i problemi di sempre, connessi al traffico e all’assenza di un vero piano riguardante i parcheggi, all’assenza evidente di bagni pubblici per i visitatori, alle difficoltà di garantire finanche l’ordine pubblico, se non la pubblica incolumità».
Regionali, il Pd spaccato. De Luca pronto a ricandidarsi con liste civiche. Un’occasione importante per il centrodestra…
«Non entro nelle vicende che riguardano il PD, anche se debbo constatare che qualsiasi sia l’esito della sceneggiata in corso, in cui pirandellianamente il “padre” dice e fa cose diverse dal “figlio”, mi pare che in quel partito si sia consumata una frattura evidente, che riguarda proprio le caratteristiche fondamentali dell’azione politica, contrapponendosi due diverse concezioni della politica e delle istituzioni regionali.
A fronte di questa confusione e sovrapposizione di interessi personali e finanche familiari, in barba all’esigenza della popolazione, il centro destra deve trovare una sintesi, che porti ad una candidatura autorevole e vincente».
In questi mesi, Martusciello ha più volte ribadito la disponibilità a scendere in campo. Crede possa essere il nome giusto?
«Fulvio Martusciello ha già dato prova di essere un catalizzatore importante di consensi, e in questa prospettiva mi sembra un buon candidato alla presidenza della Regione. Ritengo, però, che la battaglia più interessante non sia tanto quella sui nomi, quanto quella del programma e del coinvolgimento di ampi settori della società civile, intorno ad obiettivi condivisi che diano una svolta al degrado della sanità, dei trasporti e dei servizi pubblici. Troppo speso, purtroppo, i candidati si affannano nella fase elettorale a proporre, mentre dopo dimenticano proposte e programmi. Da questa perdita di autorevolezza della classe politica nasce il crescente astensionismo, che resta il vero vulnus della democrazia.
Stop ai sindaci per la candidatura alle regionali, quale la sua opinione?
«Mi pare che la preclusione alla candidatura dei sindaci, specie dei comuni di piccole dimensioni, rappresenti un altro ostacolo alla partecipazione. Se qualche problema di compatibilità tra le funzioni di primo cittadino e di candidato alle regionali, anche in ordine allo svolgimento del mandato elettorale, potrebbe porsi per i comuni con popolazione superiore a 20.000 abitanti, non credo che le stesse problematiche possono richiamarsi per altre comunità periferiche».
Emergenza furti in città, situazione insostenibile per la comunità…
«La questione dei furti in città e agli esercizi commerciali mi pare essere il segno del progressivo degrado che ormai attanaglia Salerno, tra incompetenza e lassismo, Invero, i meno avveduti, e tra questi molti dell’attuale amministrazione, attendono il ritorno messianico del sultano, indicando in questo la panacea di ogni male.
Ricordo che un grande sindaco, Vincenzo Giordano, nei confronti del quale vi è stata la damnatio memoriae consumata in questi ultimi decenni, ha più volte affermato, nella sua indubbia onestà intellettuale e morale, che una città vive di sinergie. E una buona amministrazione, che non consegni i pubblici esercizi a soggetti provenienti da altre pericolose aeree urbane, conserva indubbi effetti anche sulla tenuta dell’ordine pubblico, e basti pensare al necessario utilizzo a tal fine della polizia municipale che non può limitarsi a stazionare in piazza della Concordia. Del resto, nella Giunta comunale dovrebbe essere stato nominato un assessore alla sicurezza, ma non vedo che questa sicurezza sia stata poi, nel concreto, assicurata ai cittadini».

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