di Adriano Rescigno
In ventinove giorni un titolo europeo ed una coppa del mondo. La favola iridata della diciannovenne Erica Sessa di Cava de’ Tirreni che con molta probabilità timbra il cartellino per un posto nella squadra nazionale che lotterà per il podio alle olimpiadi di Parigi 2024. Laureanda in giurisprudenza e componente della team sportivo delle fiamme oro della Polizia di Stato, dopo il mondiale la giovane metelliana: “Non c’è da montarsi la testa, è uno sport altamente competitivo. Bisogna essere umili e sempre concentrati, un giorno sei campione ed al turno successivo sei fuori dal podio. Bisogna avere la costanza di essere sempre al meglio fisicamente e mentalmente e pronti a battersi per il risultato”. Il due agosto 2018, Leobersdorf (Austria), Erica Sessa conquista l’europeo di tiro al volo juniores, tre settembre 2018, Changwon (Corea del Sud) arriva la doppietta iridata ai danni dell’indiana Manisha Keer e la diciannovenne nostrana e metelliana è sul tetto del mondo per la gioia di tutta la città che seguiva con apprensione una gara difficile e conquistata solo allo shoot off. “Il mondiale è stato molto più difficile da conquistare – confessa Erica che risiedendo a Cava de’ Tirreni si allena dalle 4 alle 5 volte a settimana a Roma – i punteggi erano molto più alti e la competizione molto agguerrita, una competizione giocata all’ultimo errore e sul filo dei nervi”, e poi la grande gioia rimandata di qualche giorno visto che dalla Corea non è stato possibile ritornare immediatamente: “Si, e poi in Corea non c’erano nemmeno i miei parenti – continua la campionessa – c’era solo lo staff tec
nico ed il gruppo degli atleti. Al ritorno l’emozione è stata incontenibile, striscioni, una torta gigante, tutti gli amici – anche il sindaco per l’ha ricevuta – è stato un momento bellissimo ed altrettanto bellissimo è stato condividerlo con la mia città”. Uno sport non tipicamente femminile e quella passione sbocciata appena diventata adolescente e lo zampino del papà: “Mio nonno era appassionato di tiro al volo, papà della caccia. All’età di 13 anni mio padre mi porta con se a provare un’arma appena restaurata, in un bosco sempre a Cava de’ Tirreni, era il fucile di mio nonno che non ho mai conosciuto. Pian piano mi hanno raccontato tutto della passione di mio nonno ed allora ho voluto cimentarmi in questo sport che poi è diventato la mia passione e fonte di grandi soddisfazioni. E’ uno sport che consiglio, ti responsabilizza, ti aiuta nel rapporto con le armi, ti rende più sicura, ti insegna a controllarti ed applicare sempre il massimo della concentrazione nelle cose che si fanno”. Tempo di festeggiare l’arrivo del 2019 e poi subito al via la preparazione nella caserma di Spinaceto visto che la Sessa da poco è entrata nella categoria seniores ed il primo battesimo del fuoco ufficiale, visto che ha già preso parte a gare senior anche quando era in categoria junior, ci sarà il 29 gennaio in Marocco con un grand prix internazionale che durerà fino al 5 febbraio.