di Monica De Santis
“Sono contenta che almeno gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado mantengano ordinariamente la didattica in presenza con le eccezioni previste dalla norma”. Commenta Elisabetta Barone, dirigente scolastica del Liceo Alfano I di Salerno, che analizzando l’attuale situazione pandemica sul territorio cittadino spiega che… “La sospensione delle attività didattiche in presenza si comprende solo se c’è un contestuale breve periodo di lockdown che solo può far calare la curva dei contagi. Ad oggi – prosegue la Barone – nessuno si è contagiato a scuola e diversamente è proprio nel periodo di sospensione delle attività didattiche che sono aumentati i contagi poiché sono aumentate le occasioni di promiscuità senza regole”. La dirigente scolastica, che è anche consigliera comunale d’opposizione, fa ovviamente riferimento alle vacanze di Natale e alle Luci d’Artista che hanno visto la presenza in città di molte persone e di conseguenza una diffusione maggiore del virus che ha contagiato anche i residenti ed i giovani in particolare… “Che in queste giornate sono usciti, hanno partecipato a feste e incontri con i loro amici, purtroppo non sempre in sicurezza. Sicuramente sarà estremamente impegnativo gestire la didattica in presenza con un numero di contagiati così elevato, ma lo abbiamo già fatto a gennaio dello scorso anno quando nessuno era vaccinato. Ovviamente se il governo nazionale o regionale dovesse decidere di sospendere tutte le attività in presenza per due settimane compresi bar ristoranti palestre cinema teatri centri commerciali allora va da sé che avrebbe senso anche sospendere la didattica in presenza. Mi aspetto misure coerenti. Sospendere semplicemente la didattica in presenza non risolve né fa diminuire da sola la curva dei contagi. – conclude la preside Elisabetta Barone – E consegna un messaggio alla popolazione che in caso di necessità la prima cosa che si può sospendere è la scuola in presenza. Come è di stamattina la notizia che si sospendono negli ospedali i ricoveri non urgenti. Se la situazione è davvero così grave da doversi sospendere i servizi essenziali alla persona che sono sanità e istruzione forse è il caso di sospendere anche qualcos’altro”.