Vernissage questa sera, venerdì 3 maggio, nella galleria salernitana di Armando Cerzosimo, alle ore 19. Lunedì 6 maggio, i Dialoghi sulla fotografia vedranno l’autore confrontarsi con Antonio Bergamino, Gabriella Iovino, Erminia Pellecchia e Cristina Tafuri, mentre la serata nello Studio Cerzosimo in Bellizzi è prevista per lunedì 13 maggio.
È il 1974 e De Gregori, nella canzone “Cercando un altro Egitto”, ricca di immagini, descrive la violenza in tutte le sue forme, “violenza da cui fuggire, come San Giuseppe, verso un Egitto metaforico, cercando un altro tipo di società”. La realtà è un incubo, fra “ufficiali uncinati” che lo perseguitano e amici d’infanzia che lo infamano e l’autore supplica “amore, naviga via devo ancora svegliarmi(…) Un uomo proprio all’angolo vestito da poeta, vende fotografie virate seppia”.
Il maggio della galleria Cerzosimo verrà inaugurato venerdì 3 maggio, alle ore 19 con Matteo Elio Fedele che esporrà sino a venerdì 10 maggio a Salerno, con l’appuntamento di lunedì 6 maggio, che vedrà l’autore in dialogo con Antonio Bergamino, Gabriella Iovino, Erminia Pellecchia e Cristina Tafuri, mentre la serata nello Studio Cerzosimo in Bellizzi è prevista per lunedì 13 maggio. “Cercando un altro Egitto – ha rivelato Matteo Elio Fedele – rappresenta una nuova visione della Vita decidendo di lasciare “il porto sicuro “ed affrontando … “Il viaggio”. La sensazione più forte che mi ha colpito in questo triennio trascorso (tra Covid, Guerre e quanto altro) è quella della “necessità di un cambiamento”. Cambiamenti di Chi , Cambiamento di Cosa ? Non è facile darsi una risposta a queste domande, ma riflettendoci un po’, sono giunto ad una conclusione : siamo noi che dobbiamo cambiare, che dobbiamo avere il coraggio di entrare in sintonia con ciò che si vuole cambiare ed il coraggio di lasciare quello che non serve più, ed il luogo sicuro, per protendersi verso nuove esigenze. Dobbiamo allargare il nostro orizzonte come fa l’aquila che si alza in volo e vede cose diverse a seconda dell’altezza che riesce a raggiungere. Cambiare non è semplicemente lasciarsi sballottare di qua e di là, solo per il gusto di sventolare una bandiera sempredifferente; significa confrontarsi, avere l’umiltà di capire quando è il momento di cambiare, adattare senza paura ipropri piani al mutare delle circostanze ed iniziare a “Viaggiare”. La vita è una alternanza di momenti e sentimenti e “l’uomo di questi tempi” interagisce con gli eventi e, anche se talvolta non la capisce al cento per cento, accetta la realtà, cerca di gestirla ed andare avanti, cavalca il cambiamento considerandolo un’opportunità da cogliere e non una crisi da subire. Il cambiamento è una successione di obiettivi in evoluzione; per raggiungerli si devono affermare le proprie convinzioni rapportandosi agli altri (consapevolezza) ed in funzione dell’obiettivo stesso. L’inizio del Viaggio parte sempre dal “ Primo Passo” ed è quello che, attraverso queste immagini vorrei condividere, non importa in quale “Luogo “ ma in Viaggio e se avete curiosità e piacere – domandatemi dove, forse verso “Un altro Egitto ” ? La riflessione resta se l’arte può cambiare la società. Ci convinceremo attraverso queste immagini, che ciò che veramente importa è conservare intatto, anzi, accrescere di continuo, nell’arte, il nucleo vivo e insopprimibile di quel messaggio civile, operando sopra la mente degli uomini attraverso i suoni e le immagini, le parole e i gesti, così da ricondurli, oltre ogni sospensione e rottura, empirica e provvisoria, alla volontà e alla capacità di modificare le proprie convinzioni e convenzioni, le idee e le percezioni, reinstaurando la fedeltà a quella visione del mondo che il symbolon artistico, prolifico nella sua unicità e anarchia, propone, ristrutturando, così, il consenso a quell’utopia, reinducendone la tangibile praticabilità.