Droga nell’Agro Nocerino 56 subito a processo - Le Cronache
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Droga nell’Agro Nocerino 56 subito a processo

Droga nell’Agro Nocerino 56 subito a processo

 In 56 a processo per il fiume di droga che inondava Pagani e l’Agro nocerino sarnese fino ad arrivare in altri comuni come la costiera amalfitana e Cava de’ Tirreni. Lo ha stabilito il gip  del Tribunale di Salerno Pietro Indinnimeo che ha firmato il decreto che dispone il giudizio immediato per l’inchiesta  “Deliciuos” che a settembre scorso aveva portato a una raffica di arresti tra Pagani, Nocera Inferiore e Torre Annunziata. Un gruppo che utilizzava per le consegne perfino un’auto sanitaria con paziente dializzato a bordo; oppure un’ambulanza Covid, durante il lockdown. Capo dell’organizzazione, il 37enne Giacomo De Risi, di Pagani (ora collaboratore dell’Antimafia), la moglie Raffaella Attianese e il fratello di quest’ultima Santo Attianese. L’associazione aveva bisogno di avere continue forniture di stupefacenti. Da qui, il ricorso a canali diversificati, tra i quali quelli di Torre Annunziata, anche per risparmiare sul prezzo.   Alla gang avrebbero partecipato stabilmente col ruolo di fornitori di droga anche i fratelli Carlo e Nicola Fiore, quest’ultimo detto Pallino (protagonista negli anni Duemila della malavita a Pagani), Alfredo Oliva, Luigi Gallo, Raimondo Bonfini, Valentino Gionta, Giuseppe Angorato, Anthony Acquaviva, Santolo Esposito, Giuseppe e Aniello D’Auria, Luca Bergamo, Massimo Ciullo. Alle strette dipendenze dei promotori dell’organizzazione ci sarebbero stati gli addetti al trasporto della droga Giuseppe e Giovanni Ferrer, l’autista del 118 Ignazio Orio, Fortunato Esposito, Ferdinando e Giuseppe Pepe e Raffaele Pagano. Per la stessa partecipazione all’associazione sono indagati anche i presunti addetti alla lavorazione e trasformazione della cocaina in crack Andrea Mezzani e Gennaro Russo; Fabio Marrazzo e Giancarlo Calabrese (con il ruolo di “intermediari” per le attività di compravendita dello stupefacente), Carlo Scognamiglio (“vedetta” e pusher al dettaglio) Dario Raimondo con funzioni logistiche e Gioacchino Moscariello consigliere di De Risi per il narcotraffico. Sempre della gang avrebbero fatto parte Argentina Varone, gerente della piazza di spaccio di Pagani “via Barbazzano”, Danilo Corrado di quella di Battipaglia, Fabio Apicella di quella di Maiori, Gaetano Iacomino e Mario Sorgente di quella di Eboli. Indagati per associazione finalizzata alla spaccio anche gli stabili acquirenti di droga per poi rivenderla Roberto Maria Pinino, Alfonso Bombardino, Marcello Radice, Giuseppe Petti e Semir Ben Mahmoud.E la quantità da acquistare era tale da far muovere Valentino Gionta, nipote dell’omonimo boss oplontino, fino a casa di De Risi a Pagani. I due, con l’assistenza di Moscariello si vedono nel febbraio dello scorso anno per discutere di varie tipologie di cocaina e del debito di 70 mila euro che proprio Moscariello ha con Gionta per vecchie fornitura di cocaina. Da quell’incontro inizieranno i rifornimenti di droga sull’asse Torre Annunziata-Pagani. Base dei narcos via Taurano a Pagani. La moglie di De Risi – per la Dda- avrebbe tenuto i contatti con i fornitori e si sarebbe occupato della contabilità degli acquirenti, Santo assieme alla sorella sarebbero stati il punto di riferimento per lo stoccaggio della droga dell’associazione.